Una credenza diffusa suggerisce il mare siciliano come unica fonte d’intrattenimento per chi decide di recarsi nell’isola in villeggiatura. Niente di più errato. Il territorio in questione, infatti, offre innumerevoli attrazioni nell’entroterra, dei veri e propri paradisi di natura, di arte, archeologia e cultura.
Con quasi 3.000 ettari di estensione, la Riserva Naturale Cavagrande del Cassibile, è una di queste mete imperdibili per i turisti che hanno scelto la Sicilia orientale per la propria villeggiatura.
All’interno della vallata, la riserva protetta custodisce uno scrigno di impareggiabile bellezza: i Laghetti di Cavagrande, più comunemente detti “Laghetti di Avola”, per via della ridente cittadina del siracusano che li ospita. Si tratta di una ventina di piscine naturali dall’acqua cristallina, create dal passaggio del fiume Cassibile il quale, erodendo le rocce del tavolato ibleo, hanno prodotto un canyon davvero suggestivo.
La flora, la fauna e gli aspetti geomorfologici della riserva propongono una vasta varietà di specie da ammirare. La Grotta dei Briganti, che sbocca a picco sulla cava Grande del Cassibile, mostra ancora oggi i resti di un villaggio rupestre bizantino dal fascino archeologico indiscutibile.
Allo scopo di proteggere questo immenso paradiso da turisti irrispettosi, l’accesso alla riserva – gestita dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana – è stato vietato. Inoltre, vige attualmente anche il divieto di balneazione, ma per chi volesse sapere come raggiungere i Laghetti di Cavagrande andremo a vedere le alternative possibili.
I percorsi più veloci per raggiungere i Laghetti di Avola
Tra i numerosi itinerari che permettono di raggiungere i Laghetti di Avola, il più malioso è senza dubbio il “Sentiero Scala Cruci”. Consiste in una scalinata, molto antica e abbastanza usurata dal passare degli anni, che conduce in tempi brevi direttamente ai laghetti.
Per via della pericolosità, il sentiero è protetto tramite un piccolo cancello di circa un metro d’altezza, a cui i turisti più scaltri hanno appoggiato svariate cassette in legno per scavalcare più agevolmente. Va precisato che violare i divieti del regolamentano, conduce a un rischio di denuncia penale da non sottovalutare, oltre il pericolo già rappresentato dalla ripidità del sentiero.
Un altro percorso alternativo, percorribile ai sensi della legge vigente, è rappresentato dalla “Scala di Mastra Ronna”. Si tratta di una ‘mulattiera’ – una strada rurale destinata anticamente agli animali da soma – che raggiunge il fondo della valle con una leggera pendenza, e che si fa man mano più stretta e tortuosa.
Il sentiero “Prisa-Carrubella”, invece, offre un panorama più ampio dei laghetti grazie alla sua posizione più elevata e alla sua forma anulare. Attraversando una larga trazzera in salita – antica strada destinata alla transumanza dei greggi – si può ammirare la straordinaria morfologia della gola, e la svariata vegetazione che modifica la sua tipologia lungo il percorso per via del cambio di altitudine.
Equipaggiamento necessario per visitare i Laghetti di Cavagrande
Le disposizioni in merito al percorrimento degli itinerari per raggiungere i laghetti, prevedono un equipaggiamento necessario ad affrontare la scalata e alla permanenza. Scopriamo insieme in cosa consiste.
Scarponcini in gore-tex e bastoncini da trekking, essenziali per inerpicarsi lungo le strade impervie e in pendenza. Zaino e coprizaino saranno utili per trasportare gli effetti personali e proteggerli dalla polvere. Casco con lampada frontale e telo termico, in caso di ogni evenienza. Pranzo a sacco, eventuali oggetti di uso personale e, da non dimenticare mai ai fini di tutelare questo meraviglioso paradiso naturale, il sacchetto dei rifiuti.
Inoltre, è consigliato un abbigliamento a strati adeguato alla stagione in cui si effettua la visita al luogo.
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