Sono stati scarcerati Filippo e Giuseppe Freddoneve, rispettivamente padre e figlio, di 59 e 34 anni, di Porto Empedocle, residenti a Realmonte, finiti ai domiciliari a metà dello scorso ottobre, con l’accusa di concorso in tentata estorsione. Il Tribunale del Riesame di Palermo, ha accolto il ricorso presentato dal legale difensore, l’avvocato Daniela Principato. I giudice del Riesame hanno sostituito la misura cautelare degli arresti domiciliari, con l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, e il divieto di avvicinamento all’imprenditore, ritenuto persona offesa dall’ipotesi di reato.
Gli indagati non dovranno avvicinarsi all’abitazione, ai luoghi di lavoro, o abitualmente frequentati dalla presunta vittima, e dovranno mantenere una distanza di almeno 300 metri.
Nell’inchiesta, delle Procure di Agrigento e Palermo, condotta sul campo dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, erano stati posti ai domiciliari, l’empedoclino Giuseppe Migliara di 61 anni, e appunto i due Freddoneve. Secondo l’accusa, con messaggi, e note vocali di minacce, e foto, avrebbero tentato di imporre assunzioni di familiari ed amici, ma anche retribuzioni non dovute, e rescissione di contratti di locazione, dal dicembre del 2019 e fino allo scorso agosto, nei confronti di alcuni imprenditori, soprattutto coloro, che si occupano della raccolta dei rifiuti.
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