Il libero consorzio comunale di Agrigento non deve 675mila euro, erronea la richiesta formulata dal consorzio universitario. Lo ha deciso il tribunale di Agrigento, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Gigi Rubino, con sentenza del 29 ottobre scorso revocando il decreto ingiuntivo emesso in favore del CUPA condannando l’università anche alle spese processuali.
Su ricorso del Consorzio Universitario di Agrigento, nella persona del suo presidente pro – tempore Gaetano Armao, il Tribunale di Agrigento aveva ingiunto all’ex provincia il pagamento di 675mila euro a titolo di contributo annuale per l’adesione al consorzio universitario per l’anno 2016. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ritenendo non dovuto il pagamento richiesto dal CUPA, si è opposto al decreto ingiuntivo perché “nell’anno 2014 – così come precisa il legale- aveva esercitato il diritto di recesso dalla compagine consortile e per l’effetto lo stesso non doveva nulla al CUPA per l’anno 2016.” Inoltre, “sebbene il Libero Consorzio con una successiva deliberazione avesse revocato la delibera di recesso- si legge nella tesi difensiva- quest’ultima era stata adottata a condizione che nella legge finanziaria regionale per l’esercizio finanziario 2015 fossero stati approvati gli stanziamenti triennali previsti dal Presidente della Regione Sicilia.” Cosa che non è successa e, pertanto, il CUPA non avrebbe avuto nulla a che pretendere dal Libero Consorzio. Il Tribunale di Agrigento ha affermato che “non essendosi avverata la condizione prevista dalla delibera di reingresso nella compagine sociale del consorzio universitario, il Libero Consorzio comunale dal 2015 non era più socio del CUPA e non era, pertanto, tenuto alla corresponsione della quota associativa per l’anno 2016”.
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