Decise cinque condanne, e tre assoluzioni per bancarotta fraudolenta. Questo il verdetto dei giudici della seconda sezione penale, del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, a carico di 8 imputati del processo scaturito dal crac di un’azienda farmaceutica che sarebbe stata letteralmente “svuotata” per sottrarre somme in denaro destinate ai creditori e all’erario.
La condanna a 3 anni di reclusione ciascuno, è stata inflitta per Filippo Gandolfo e Alfredo Fiaccabrino; 2 anni di reclusione per Felicia Palumbo, Salvatore Lombardo ed Enzo Penna, Assoluzione per Anna Limbrici, Salvatore Alongi e Giuseppe Bartolomeo. Proscioglimento per tutti gli imputati da alcuni capi d’imputazione andati prescritti.
I fatti al centro del processo risalgono al 2010. Riconosciuta la natura illecita di una serie di operazioni finanziarie che, sostiene l’accusa, avrebbero avuto come unica finalità quella di fare sparire i soldi in vista del fallimento.
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