La Procura di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per Pietro Munisteri, personal trainer di 36 anni, e per la madre, Anna Maria Taormina bidella di 61 anni, entrambi residenti a Montebelluna, ma originari di Porto Empedocle, accusati di tenere le “fila” di un ricco traffico di sostanze dopanti, con cui rifornivano decine di body builder in tutta Italia, e di una decina di palestre della provincia di Treviso.
Devono rispendere dei reati di illecita importazione e commercializzazione sul territorio nazionale di medicinali vietati (tra cui il noto “Nandrolone”), somministrazione e commercializzazione di medicinali scaduti o imperfetti, falsificazione di prescrizioni mediche, esercizio abusivo della professione sanitaria, ed assunzione di farmaci vietati.
Pietro Munisteri, tornato a vivere a Porto Empedocle, nonostante il giro d’affari quantificato in almeno 100mila euro l’anno, si spostava su una Fiat Punto, e addirittura era percettore del reddito di cittadinanza. Sulla carta risultava disoccupato ma in realtà, avrebbe gestito il ricco business.
In totale nel corso dell’operazione, condotta dai carabinieri del Nas di Treviso e dai militari della Compagnia di Agrigento, svoltasi nel novembre del 2021 e denominata “La Paesana”, sono stati sequestrati farmaci per un valore complessivo di 103mila euro (1.428 confezioni e oltre 15.800 tra fiale, compresse, blister e 130 boccette di Nandrolone).
A chi gli chiedeva di entrare nel giro il 36enne rispondeva che da 17 anni era nel mondo sommerso delle palestre, e che gestiva almeno 700 clienti. I canali di approvvigionamento delle sostanze erano sostanzialmente due: acquisti on line dall’estero con carte prepagate (da Grecia, Bulgaria, Romania e Ucraina) e ritiro di prodotti in diverse farmacie, attraverso ricette false che erano state confezionate, e stampate grazie ad una tipografia.
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