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Home » Cronaca » Armi e munizioni detenute illegalmente: denunciato operaio

Armi e munizioni detenute illegalmente: denunciato operaio

21 Luglio 2022
in Cronaca, dalla provincia
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I carabinieri della Stazione di Cianciana hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura di Sciacca, un operaio ciancianese, di 55 anni, per le ipotesi di reato di omessa consegna di armi e munizioni, ricettazione, e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Tutto quanto nell’ambito di una serie di controlli effettuati in zone rurali. I militari dell’Arma hanno proceduto ad ispezione dei terreni agricoli, di proprietà del cinquantacinquenne, in contrada “Ferraria”, alla periferia di Cianciana. All’esito degli accertamenti sono stati rinvenuti 21 cartucce, calibro 12 a pallini per fucile, e circa 300 grammi di polvere da sparo, detenute illegalmente.

Nel corso dell’attività, all’interno di un fabbricato adibito a deposito di attrezzi e materiali agricoli, i carabinieri hanno trovato, rinchiusa in una gabbia molto piccola, un esemplare di “Coturnice siciliana”, appartenente alla categoria della fauna selvatica, e per questo motivo considerata, a norma di legge, patrimonio indisponibile dello Stato. Il volatile era in precarie condizioni di salute, fisicamente impossibilitato a muoversi, aveva un’ala spezzata, e la parte posteriore era visibilmente deteriorata a causa del continuo sfregamento con una sezione acuminata del filo di ferro, che costituiva la gabbia.

I militari, insospettiti da quanto appena rinvenuto, hanno continuato le operazioni e hanno trovato due reti comprensive di bobine in nylon adibite a trappole per volatili, un’altra trappola per volatili costituita da un tamburo cilindrico in plastica e metallo, avvolto da un rete in nylon, e ben 71 trappole manufatte “a cappio” per la cattura di animali selvatici, costituite da un picchetto in legno, un cordino di ancoraggio e, appunto, un cappio di filo di ferro. Tutto il materiale, comprensivo di munizioni, polvere da sparo e trappole per animali selvatici, è stato prontamente sequestrato.

La Coturnice siciliana è stata immediatamente affidata, per le successive cure, al Centro provinciale di recupero fauna selvatica e tartarughe marine di Cattolica Eraclea. Per liberare la Coturnice è stato necessario tagliare con una cesoia il filo di ferro della gabbia, che non aveva alcuna via d’uscita, a riprova del fatto che il volatile era destinato a rimanervi rinchiuso per molto tempo.

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