Blitz antidroga della Squadra Mobile di Catania e Agrigento, coordinato dalla Dda di Catania, che ha colpito due organizzazioni criminali accusate di associazione per delinquere, finalizzata al traffico, produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana e cocaina, quest’ultima sostanza arrivata dalla Calabria ogni settimana, sia a Catania, che nell’agrigentino, attraverso “corrieri” dell’organizzazione, che occultavano i carichi di polvere bianca in appositi doppi fondi ricavati nelle varie autovetture. Alcuni degli indagati rispondono anche di detenzione abusiva di armi da sparo clandestine.
Il Gip del Tribunale di Catania, Chiara Di Dio Datola, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di due agrigentini, Salvatore Carlino, 32 anni e Salvatore Curto, 39 anni, entrambi residenti a Canicattì, catturati dalla Squadra Mobile di Agrigento, guidati dal dirigente Giovanni Minardi. Per un terzo canicattinese V.C., di 42 anni, il giudice ha rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare. Ventidue indagati sono finiti in carcere, uno agli arresti domiciliari, 2 sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, e 3 sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
In carcere: Carmelo Bellomia, 39 anni; Salvatore Carlino, 32 anni; Michele Cosentino, 71 anni; Salvatore Curto, 39 anni; Francesca Polsia Maria D’Agostino, 28 anni; Francesco Falduto, 49 anni; Lorenzo Ferlito, 53 anni; Giuseppe Fontanarossa, 24 anni; Michele Fontanarossa, 65 anni; Angelo Cristofaro Fuselli, 64 anni; Salvatore Gulluni, 48 anni; Maryna Kvak, 41 anni; Mykola Kvak, 23 anni; Francesco Ieni, 40 anni; Andrea La Delfa, 42 anni; Francesco Minnici, 34 anni; Giovanni Minnici, 56 anni; Alessandro Robortella, 28 anni; Maurizio Salici, 47 anni; Emanuele Sapia, 28 anni; Michele Lorenzo Schillaci, 54 anni; Giuseppe Viola, 36 anni. Ai domiciliari: Domenico Schillaci, 84 anni; Obbligo presentazione alla Pg: Roberta Brizzi, 26 anni; Salvatore Simone, 39 anni. Obbligo dimora: Andrea Brunetto, 43 anni; Salvatore Caruso, 26 anni; Arbi Dridi, 26 anni.
I fatti contestati risalgono tra il mese di ottobre 2018, e l’agosto 2019, intraprese a seguito del ferimento a colpi d’arma da fuoco di Anthony Scalia, 30 anni, avvenuto la sera del 30 settembre 2018, nonché del tentato omicidio commesso la sera del 12 novembre 2018 ai danni del pregiudicato Giuseppe La Placa, 43 anni, ritenuto appartenente al clan mafioso di Catania, Cappello – Bonaccorsi. All’indomani del ferimento, la sera dell’1 ottobre 2018, Anthony Scalia veniva arrestato dagli agenti della Sezione Antidroga, ad esito di perquisizione presso la sua abitazione, poiché trovato in possesso di 675 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
La stessa sera, i poliziotti operavano una perquisizione in un parcheggio di via Della Bainsizza, a Catania, all’esito della quale venivano rinvenute una pistola semiautomatica calibro 44 Magnum, con matricola abrasa provvista di caricatore rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro, un revolver Smith Wesson calibro 357 Magnum e tamburo, rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro, ed un giubbotto antiproiettile. Mentre in un loculo del cimitero comunale di Catania all’interno gli agenti dell’Antidroga rinvenivano un sacco utilizzato per il trasporto delle salme contenente una pistola mitragliatrice con matricola abrasa, una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa, una pistola semiautomatica Colt Super 38 Automatico, oltre a svariate munizioni di diverso calibro, anche da guerra.
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