Un decreto da sei miliardi, o forse anche più, per aiutare famiglie e imprese italiane a far fronte alla crisi portata dalla guerra in Ucraina e la preparazione del viaggio a Kiev. Si apre una settimana impegnativa per il premier Mario Draghi, alle prese sia con le ultime limature del provvedimento sostegni, che conterrà anche un’importante semplificazione per la produzione da rinnovabili, sia con le nuove mosse sullo scacchiere del conflitto in corso in Ucraina. Entro l’inverno bisognera’ riempire gli stoccaggi per far fronte ai mesi freddi e nell’arco di 2 o 3 anni, liberarsi della dipendenza da Mosca.
Nei piani del governo centrale potrebbe tornare d’attualita’ il progetto di un rigassificatore a Porto Empedocle, accanto ai due impianti galleggianti gia’ annunciati. Nei primi del mese di aprile, l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, aveva annunciato la ripresa del progetto con un investimento di circa un miliardo. L’obiettivo è “attrezzare la Sicilia a ricevere navi gasiere e dare flessibilità di fornitura di gas”, ha dichiarato Starace al convegno della fondazione Merita ‘Il ruolo del Mezzogiorno per la sicurezza energetica italiana ed europea’. Ma per raggiungere l’indipendenza energetica da Mosca-come scrive l’Ansa- l’Italia starebbe sondando tutte le strade possibili: dalla geotermia ai parchi eolici galleggianti, da un possibile provvedimento ‘sblocca trivelle ad una massimizzazione (a tempo) della produzione dalle centrali a carbone esistenti, passando per una politica di risparmio energetico.
Dalle riunioni tecniche che si susseguiranno a Palazzo Chigi emergeranno i contenuti effettivi del decreto: cosa entrera’ dentro e cosa sara’ rimandato ad altri provvedimenti.
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