L’Aica ha 800mila euro di crediti dai Comuni e il Cartello sociale si dice pronto ad altre manifestazioni. Gli enti sono debitori di utenze per servizi già ricevuti nelle proprie strutture (sedi municipali, scuole e strutture varie). Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, composto dall’ufficio diocesano di pastorale sociale, la Cgil, la Cisl e la Uil, scrive una lettera aperta al consiglio di amministrazione AICA per conoscere quali azioni intende portare avanti per il recupero delle risorse economiche non proprio modeste. “Non comprendiamo- sottolineano i rappresentanti del Cartello– perché un cittadino magari disoccupato viene immediatamente diffidato e nei suoi confronti si avviano le procedure di riscossione coatta mentre ai Comuni è consentito di non pagare. Ci rivolgiamo a quei sindaci che pubblicamente hanno dichiarato di non voler girare le risorse ricevute in prestito dalla Regione per consentire ad AICA di poter fare fronte alle spese impellenti, per sapere i motivi dei ritardi e stigmatizziamo il comportamento dei comuni morosi, come ad esempio Raffadali che ha un debito per bollette non pagate per circa 75.000 euro; il Comune di Licata circa 120.000 euro, il Comune di Palma di Montechiaro per 140.000.” Il Cartello, inoltre, torna a fare un appello ai Comuni che hanno già avuto le risorse di seguire l’esempio del Comune di Montevago che nella giornata di ieri ha versato le risorse economiche per 75mila euro ricevute dall’assessorato e girate appunto ad AICA. Un appello a cui risponde il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè: “Ho già dato mandato agli uffici – dice – di rimettere all’Aica le somme che il Comune di Agrigento ha ricevuto nei giorni scorsi dalla Regione siciliana”.
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