Una gestione scelta e voluta a grande maggioranza dai sindaci agrigentini ma ci sono dinamiche che ne impediscono il decollo. È, in sostanza, ciò che il Cartello sociale della provincia di Agrigento ha rappresentato al Vice Prefetto vicario, Giovanna Termini, dopo il sit in di ieri, 21 aprile, promosso proprio per denunciare la situazione in cui versa la consortile AICA. Alla rappresentante del Governo sono state illustrate le motivazioni che preoccupano sul futuro della consortile. Il primo cittadino di Favara, Palumbo, era l’unico sindaco presente alla manifestazione “gli altri latitanti- scrive il cartello- . Forse sono queste, le premesse di un disegno volto a fare abortire l’esperienza della gestione pubblica del servizio idrico, voluta fortemente per ottenere un’ organizzazione virtuosa e continuità nell’approvvigionamento dell’acqua?” Il Cartello ha chiesto, alla Prefettura, la convocazione di un tavolo alla presenza dell’assessore regionale all’Energia e di quello alle Autonomie Locali “al fine di scongiurare- continua il cartello- esiti nefasti che rischiano di ripercuotersi sui cittadini, sulla puntualità del servizio e sui costi dello stesso. Da parte del vicario del prefetto è stata assicurata la massima disponibilità a definire un quadro di certezze che possa scongiurare eventuali conseguenze pesanti sul piano igienico, sanitario e sociale. Le proposte del Cartello saranno riportate al prefetto di Agrigento perché, come sempre ha fatto, possa intervenire per agevolare una soluzione volta a garantire un servizio idrico integrato efficiente ed equo”.
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