Da poco confermato alla guida della Delegazione provinciale FAI di Agrigento, Giuseppe Taibi, dopo il record di visitatori registrato nell’agrigentino in occasione della trentesima edizione delle “Giornate Fai di Primavera” dello scorso marzo, si prepara a “lanciare”, ancora una volta, “Il cuore oltre l’ostacolo” insieme agli instancabili ed entusiasti delegati e volontari del territorio.Già presidente regionale FAI Sicilia, in prima linea, al fianco delle Istituzioni, nelle battaglie di impegno civile, come la demolizione dell’ecomostro alla Scala dei Turchi, il noto avvocato agrigentino non frena il suo entusiasmo, anzi, rilancia con nuovi progetti di forte impatto sociale e culturale.
Ci riferiamo, in primis, al “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, che porta ad Agrigento, al Museo Archeologico “Pietro Griffo”ed alla Biblioteca Lucchesiana, dal 5 giugno al 4 settembre, le opere di artisti che denunciano violazioni inaccettabili e suscitano riflessioni che rimandano ai massimi problemi dell’umanità e a questioni esistenziali, personali e collettive.
Ma anche alla prosecuzione del cammino verso un importante progetto del FAI nella Città dei Templi, ovvero la realizzazione di un Museo di Città, presso l’ex Collegio dei Padri Filippini, per raccontare la storia dei 2600 anni di Agrigento, per immagini, storie e personaggi, attraverso allestimenti multimediali ed immersivi.
Infine, la candidatura di Agrigento a Capitale della Cultura per il 2025, un progetto ambizioso lanciato in questi giorni dal Sindaco, Franco Miccichè, e dal Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, Nenè Mangiacavallo, al quale la Delegazione di Agrigento ha immediatamente contribuito.
Una passione, possiamo affermare, ispirata dalla madre, Gabriella Curella Taibi, scomparsa nel 2019, una donna che, con la sua incrollabile partecipazione civica, ha saputo arricchire la vita culturale e sociale agrigentina.
Dalla mamma, inoltre, l’avvocato ha anche ereditato quell’eleganza di portamento e di sentimento che lo contraddistingue e che non passa inosservata.
Non ultimo, lo spiccato senso di appartenenza al FAI – Fondo Ambiente Italiano, la fondazione che nasce nel 1975 con l’obiettivo di emulare il National Trust Inglese e dare realtà all’articolo 9 della Costituzione: “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, adesso integrato con tutela ambientale, biodiversità ed ecosistemi, “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Una concretezza, che si realizza anche attraverso l’art. 118 della Costituzione che richiama: “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Dopo l’intervista al New York Times, Giuseppe Taibi si confida e lancia il suo Manifesto alla società civile.
Avvocato il suo è un amore viscerale per il nostro territorio?
“Nel nostro territorio il patrimonio storico-artistico e paesaggistico è il patrimonio più importante, anche dal punto di vista economico. E’ il patrimonio che tutti dobbiamo conservare, proteggere e valorizzare. E di questo si occupa il FAI in un’ottica di collaborazione tra Istituzioni e Associazioni che è stata la chiave di volta per i tanti risultati concreti ad oggi raggiunti. Ad Agrigento e provincia, infatti, le esperienze di collaborazione tra Istituzioni e Associazioni sono state il simbolo di un impegno civile come quelle della Kolymbethra, della Scala dei Turchi, del Treno Storico, del Giardino Botanico, dell’ex Monastero e Carcere di San Vito e dei “Premi Paesaggio”, solo per citarne alcune. Esperienze che hanno dato una spinta notevole alla crescita sociale ed economica del territorio stimolando anche le candidature di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura” .
Quest’anno il Comune di Agrigento e il Consorzio Universitario ripresentano la candidatura?
E’ forse questo l’obiettivo principale che tutti insieme dobbiamo adesso raggiungere. Il FAI ha avuto l’intuizione di proporre per primo la candidatura di Agrigento per gli anni 2016/2017. Poi la ha sostenuta per il 2020 – in occasione dei 2600 anni di storia- e Agrigento è stata selezionata tra le prime 10. Adesso Agrigento si ricandida per il 2025, la regia è stata affidata dal Comune al Consorzio Universitario di Agrigento”.
Qual è l’importanza per una Città nel vincere il titolo?
“Vincere il titolo di Capitale Italiana della Cultura cambia in positivo la percezione di tutto il territorio agrigentino e, nel valorizzarlo, apre le porte anche alla candidatura italiana a Capitale Europea della Cultura. Il Presidente Mattarella inaugurando lo scorso 9 aprile a Procida la Capitale Italiana della Cultura per il 2022, ha dichiarato: “La Cultura è Pace. La Cultura è spinta all’apertura, moltiplicatore di energie civili, è occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità”.
Negli ultimi anni quali politiche ha messo in campo il FAI per valorizzare la provincia di Agrigento?
“Quando pensiamo all’opera di valorizzazione del territorio da parte del FAI il primo pensiero va al Giardino della Kolymbethra, un autentico gioiello situato all’interno del Parco della Valle dei Templi, tornato alla luce dopo decenni di abbandono, grazie al FAI. Un altro successo del modello di sviluppo integrato tra Pubblico e Privato si è realizzato alla Scala dei Turchi. Il progetto, cui è stato dato emblematicamente il nome di “Liberare la bellezza”, è un processo lungo che ha visto protagonista la Scala dei Turchi, monumento segnalato in negativo nel 2008 tra i Luoghi del Cuore FAI per l’ecomostro che vi insisteva fin dal momento in cui Legambiente aveva bloccato la realizzazione di un albergo sulla spiaggia (1992). Una lunga battaglia giudiziaria vinta, con il FAI costituito nei processi con Legambiente e il Comune di Realmonte. Il FAI si è reso, poi, disponibile a finanziare con Banca Intesa l’operazione di ripristino dei luoghi e ciò ha portato nel 2013 alla demolizione dell’ecomostro a spese del proprietario. Nell’estate 2016, a seguito della destinazione delle somme alla demolizione di un’altra struttura abusiva che deturpava il sito, è stato inaugurato il belvedere FAI della Scala dei Turchi. In questo modo migliaia di visitatori potranno sempre godere, liberamente e gratuitamente, di questo spettacolo della natura, evitando anche di camminarci sopra”.
Ci riferiamo, in primis, al “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, che porta ad Agrigento, al Museo Archeologico “Pietro Griffo”ed alla Biblioteca Lucchesiana, dal 5 giugno al 4 settembre, le opere di artisti che denunciano violazioni inaccettabili e suscitano riflessioni che rimandano ai massimi problemi dell’umanità e a questioni esistenziali, personali e collettive.
Ma anche alla prosecuzione del cammino verso un importante progetto del FAI nella Città dei Templi, ovvero la realizzazione di un Museo di Città, presso l’ex Collegio dei Padri Filippini, per raccontare la storia dei 2600 anni di Agrigento, per immagini, storie e personaggi, attraverso allestimenti multimediali ed immersivi.
Infine, la candidatura di Agrigento a Capitale della Cultura per il 2025, un progetto ambizioso lanciato in questi giorni dal Sindaco, Franco Miccichè, e dal Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, Nenè Mangiacavallo, al quale la Delegazione di Agrigento ha immediatamente contribuito.
Una passione, possiamo affermare, ispirata dalla madre, Gabriella Curella Taibi, scomparsa nel 2019, una donna che, con la sua incrollabile partecipazione civica, ha saputo arricchire la vita culturale e sociale agrigentina.
Dalla mamma, inoltre, l’avvocato ha anche ereditato quell’eleganza di portamento e di sentimento che lo contraddistingue e che non passa inosservata.
Non ultimo, lo spiccato senso di appartenenza al FAI – Fondo Ambiente Italiano, la fondazione che nasce nel 1975 con l’obiettivo di emulare il National Trust Inglese e dare realtà all’articolo 9 della Costituzione: “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, adesso integrato con tutela ambientale, biodiversità ed ecosistemi, “anche nell’interesse delle future generazioni”.
Una concretezza, che si realizza anche attraverso l’art. 118 della Costituzione che richiama: “l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Dopo l’intervista al New York Times, Giuseppe Taibi si confida e lancia il suo Manifesto alla società civile.
Avvocato il suo è un amore viscerale per il nostro territorio?
“Nel nostro territorio il patrimonio storico-artistico e paesaggistico è il patrimonio più importante, anche dal punto di vista economico. E’ il patrimonio che tutti dobbiamo conservare, proteggere e valorizzare. E di questo si occupa il FAI in un’ottica di collaborazione tra Istituzioni e Associazioni che è stata la chiave di volta per i tanti risultati concreti ad oggi raggiunti. Ad Agrigento e provincia, infatti, le esperienze di collaborazione tra Istituzioni e Associazioni sono state il simbolo di un impegno civile come quelle della Kolymbethra, della Scala dei Turchi, del Treno Storico, del Giardino Botanico, dell’ex Monastero e Carcere di San Vito e dei “Premi Paesaggio”, solo per citarne alcune. Esperienze che hanno dato una spinta notevole alla crescita sociale ed economica del territorio stimolando anche le candidature di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura” .
Quest’anno il Comune di Agrigento e il Consorzio Universitario ripresentano la candidatura?
E’ forse questo l’obiettivo principale che tutti insieme dobbiamo adesso raggiungere. Il FAI ha avuto l’intuizione di proporre per primo la candidatura di Agrigento per gli anni 2016/2017. Poi la ha sostenuta per il 2020 – in occasione dei 2600 anni di storia- e Agrigento è stata selezionata tra le prime 10. Adesso Agrigento si ricandida per il 2025, la regia è stata affidata dal Comune al Consorzio Universitario di Agrigento”.
Qual è l’importanza per una Città nel vincere il titolo?
“Vincere il titolo di Capitale Italiana della Cultura cambia in positivo la percezione di tutto il territorio agrigentino e, nel valorizzarlo, apre le porte anche alla candidatura italiana a Capitale Europea della Cultura. Il Presidente Mattarella inaugurando lo scorso 9 aprile a Procida la Capitale Italiana della Cultura per il 2022, ha dichiarato: “La Cultura è Pace. La Cultura è spinta all’apertura, moltiplicatore di energie civili, è occasione di confronto, rispetto dell’altrui diversità”.
Negli ultimi anni quali politiche ha messo in campo il FAI per valorizzare la provincia di Agrigento?
“Quando pensiamo all’opera di valorizzazione del territorio da parte del FAI il primo pensiero va al Giardino della Kolymbethra, un autentico gioiello situato all’interno del Parco della Valle dei Templi, tornato alla luce dopo decenni di abbandono, grazie al FAI. Un altro successo del modello di sviluppo integrato tra Pubblico e Privato si è realizzato alla Scala dei Turchi. Il progetto, cui è stato dato emblematicamente il nome di “Liberare la bellezza”, è un processo lungo che ha visto protagonista la Scala dei Turchi, monumento segnalato in negativo nel 2008 tra i Luoghi del Cuore FAI per l’ecomostro che vi insisteva fin dal momento in cui Legambiente aveva bloccato la realizzazione di un albergo sulla spiaggia (1992). Una lunga battaglia giudiziaria vinta, con il FAI costituito nei processi con Legambiente e il Comune di Realmonte. Il FAI si è reso, poi, disponibile a finanziare con Banca Intesa l’operazione di ripristino dei luoghi e ciò ha portato nel 2013 alla demolizione dell’ecomostro a spese del proprietario. Nell’estate 2016, a seguito della destinazione delle somme alla demolizione di un’altra struttura abusiva che deturpava il sito, è stato inaugurato il belvedere FAI della Scala dei Turchi. In questo modo migliaia di visitatori potranno sempre godere, liberamente e gratuitamente, di questo spettacolo della natura, evitando anche di camminarci sopra”.
Un successo che ha spalancato le porte alla candidatura del geosito a patrimonio dell’Umanità?
“La Scala dei Turchi è oggi uno dei luoghi del cuore più amati dagli italiani, è uno dei simboli della Sicilia nel mondo ed è candidata a diventare Patrimonio dell’Umanità. Grazie anche all’impegno del FAI questo luogo straordinario ha ottenuto riconoscimenti importanti come la menzione “legalità e paesaggio, lotta all’abusivismo attraverso la valorizzazione delle qualità territoriali” conferita in occasione della prima Giornata Nazionale del Paesaggio e all’interno del Premio Nazionale del Paesaggio Italiano del 2017” .
Azioni virtuose, dunque, che cambiano in positivo la percezione di un territorio?
“ Oggi un territorio emblema per anni di abusivismo viene additato all’Italia e all’Europa come nuovo simbolo di lotta all’abusivismo con ricadute positive, anche economiche, su tutto il territorio. Infatti, adesso, il milione di visitatori che ogni anno si reca alla Valle dei Templi visita anche la Scala dei Turchi e i dintorni soggiornando nel territorio agrigentino almeno tre giorni. L’impegno del FAI alla Scala dei Turchi prosegue ed è stato da ultimo riconosciuto anche dal New York Times”.
Agrigento è anche simbolo in Europa di sviluppo sostenibile?
“Sicuramente ! Sempre nell’ottica della collaborazione tra Pubblico e Privato non può essere dimenticato il progetto “Agri-gentium: landscape regeneration” promosso dal Parco archeologico della Valle dei Templi, in collaborazione con il FAI, l’Università di Palermo, il Treno Storico e altri partners, che ha vinto il Premio Paesaggio Italiano del 2017. Il progetto Agri-gentium è stato considerato di particolare valore tra le 97 proposte di candidatura pervenute in seguito al bando indetto dal MIBACT e la commissione ministeriale ha riconosciuto come uno dei principali elementi di qualità del progetto il Giardino della Kolymbethra che rappresenta la prima virtuosa collaborazione tra una Fondazione privata, qual è il FAI, e l’Assessorato ai beni culturali della Regione Siciliana. Il progetto Agri-Gentium è diventato, inoltre, il candidato italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa dove ha ricevuto la prestigiosa menzione “sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”. Quindi oggi il simbolo di “sviluppo sostenibile” in Europa siamo noi ad Agrigento grazie alla virtuosa collaborazione di Istituzioni e Associazioni”.
Altro importante traguardo la valorizzazione della linea ferroviaria Agrigento – Porto Empedocle?
“Ancora un esempio virtuoso di collaborazione tra Pubblico e Privato. Solo pochi anni fa ci siamo trovati insieme in una stanza della Stazione Centrale di Agrigento noi del FAI, i vertici della Fondazione FS, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Agrigento e Porto Empedocle, il Parco della Valle dei Templi e l’associazione Ferrovie Kaos. Ci siamo divisi i compiti e abbiamo iniziato a lavorare insieme per valorizzare questo territorio. E’ stato immediatamente realizzato il collegamento della Stazione Centrale di Porto Empedocle con la Stazione “Porto”. Accanto alla Stazione “Porto” si è realizzata la Piazza del “Casellante”, cara ad Andrea Camilleri. Proprio da questo impegno di Istituzioni e Associazioni per il Treno Storico della Valle è partito l’input per l’approvazione della legge dello Stato per le “ferrovie turistiche italiane” e la prima firmataria è stata una Parlamentare Agrigentina. L’unica ferrovia turistica al mondo che attraversa un sito Unesco, quella di Agrigento, è stata quindi la molla per il recupero delle ferrovie abbandonate e il rilancio del turismo lento in tutta Italia. E ancora tutti insieme sotto il Tempio di Castore e Polluce, abbiamo presentato il “sogno”: un Treno Storico che accolga i turisti all’aeroporto di Palermo e li porti fino alla Valle dei Templi ( area del tempio di Vulcano con ingresso nel Parco Archeologico dalla Kolymbethra, ndr ). Si aggiunga che i visitatori potranno raggiungere la Valle dei Templi con il Treno storico anche attraverso le navi turistiche che approderanno a Porto Empedocle”.
Grazie alla Delegazione di Agrigento siete riusciti a valorizzare tutta la Città, dal Colle di Girgenti fino alla Valle dei Templi…
“Delegazione e un gruppo giovani straordinari ! Grazie al loro appassionato contributo siamo riusciti ad accendere i riflettori sul Giardino botanico di Agrigento che rappresenta una sorta di “oasi” nel contesto urbano della Città. Segnalo che un sostanziale passo in avanti verso la valorizzazione del Giardino si è compiuta grazie al risultato ottenuto nella classifica nazionale del censimento FAI “I Luoghi del Cuore” ( 2016). Il Giardino botanico si è infatti classificato al primo posto in provincia di Agrigento. Un successo che ha permesso al Giardino del Libero Consorzio di Agrigento una rilevante promozione a mezzo di iniziative come le Giornate FAI o il programma RAI “GEO”. Inoltre, Il Monastero ed ex Carcere di San Vito è stato riaperto, grazie al FAI, dopo 17 anni di chiusura. Il luogo è stato aperto al pubblico per le Giornate FAI per tre anni consecutivamente. Inoltre in quel periodo il Monastero è stato inserito tra gli 8 beni FAI italiani da “non perdere”. Gli agrigentini hanno anche scelto l’ex Carcere di San Vito come “Luogo del cuore” del censimento biennale FAI del 2010. Grazie anche all’attività del FAI adesso vi è un bando per la concessione dell’ Ex Carcere da parte dell’Agenzia del Demanio a soggetti privati in grado di farsi carico del loro recupero, riuso e buona gestione, bando che scade nel maggio 2022. Infine, primo luogo del Cuore ad Agrigento è stata nel tempo anche la Cattedrale di Agrigento, gioiello del centro storico oggi pienamente recuperato”.
Obiettivi futuri?
“Il prossimo obiettivo del FAI è il “Progetto Genesi” che unisce Arte e Diritti Umani. Un progetto che non poteva che approdare ad Agrigento, porta dell’Europa . Il Progetto, che coinvolge Fondazione Moratti, FAI, Università Cattolica, Ministero Cultura, Unesco e altri, è partito da Milano-Varese e dopo Assisi e Matera sarà ad Agrigento con una prestigiosa mostra tra il Museo Archeologico e la Lucchesiana per parlare di Arte e Diritti umani ma anche di Ambiente ed infatti la mostra sarà aperta al pubblico il 5 Giugno 2022 : Giornata Mondiale dell’Ambiente. L’ Ambiente è oggi l’obiettivo più importante per il FAI, che nasce proprio come “Fondo per l’Ambiente”. Un obiettivo di cui ci occupiamo, in particolare, incontrando le nuove generazioni anche in occasioni di grande partecipazione pubblica come le giornate FAI di Primavera, di Autunno e di Inverno. Un Ambiente che il FAI intende come Ambiente dell’Uomo, come intreccio indissolubile tra Storia e Natura. Il FAI è consapevole che il futuro dipende da tutti noi, che ognuno deve fare la propria parte e che l’area mediterranea sarà tra le più colpite al mondo, con una netta riduzione delle precipitazioni, un aumento dell’aridità, ondate di calore e innalzamento del livello del mare”.
In conclusione, vuole lanciare un appello alla società civile?
“Pandemia, Guerra e Crisi Climatica ci consegnano un mondo che certamente non sarà più come prima, ma questo non vuol dire che il nuovo mondo non possa essere migliore ! Se siamo giunti a questo punto il vecchio mondo non era certamente il migliore dei modi possibili…L’invito è quindi quello di utilizzare la Pasqua di Resurrezione e questi difficili giorni per riflettere su cosa ognuno di noi può fare per contribuire ad un mondo migliore, magari ripartendo dalla Bellezza – la bellezza salverà il mondo ci ricorda proprio lo scrittore russo Dostoevskij; ripartendo dai valori che ci hanno lasciato i nostri antenati Greci: Kalòs kai agathòs – il bello unito al buono, bellezza e comportamenti virtuosi devono sempre camminare insieme; ripartendo dall’Amore, questo sentimento universale di cui spesso abbiamo paura, pure a parlarne, anche se, come ci ricorda la filosofa morale Michela Marzano: “ tutto ciò che si fa, che lo si riconosca o lo si neghi, lo si fa per amore…”; ripartendo dalla cura del Pianeta, la nostra Casa Comune e quindi accogliendo l’esortazione di Papa Francesco che ci ricorda, altresì, che “nessuno si salva da solo”; ripartendo dai valori fondamentali di Libertà e Democrazia che oggi con violenza vengono messi in discussione e che dobbiamo con coraggio difendere” .
Azioni virtuose, dunque, che cambiano in positivo la percezione di un territorio?
“ Oggi un territorio emblema per anni di abusivismo viene additato all’Italia e all’Europa come nuovo simbolo di lotta all’abusivismo con ricadute positive, anche economiche, su tutto il territorio. Infatti, adesso, il milione di visitatori che ogni anno si reca alla Valle dei Templi visita anche la Scala dei Turchi e i dintorni soggiornando nel territorio agrigentino almeno tre giorni. L’impegno del FAI alla Scala dei Turchi prosegue ed è stato da ultimo riconosciuto anche dal New York Times”.
Agrigento è anche simbolo in Europa di sviluppo sostenibile?
“Sicuramente ! Sempre nell’ottica della collaborazione tra Pubblico e Privato non può essere dimenticato il progetto “Agri-gentium: landscape regeneration” promosso dal Parco archeologico della Valle dei Templi, in collaborazione con il FAI, l’Università di Palermo, il Treno Storico e altri partners, che ha vinto il Premio Paesaggio Italiano del 2017. Il progetto Agri-gentium è stato considerato di particolare valore tra le 97 proposte di candidatura pervenute in seguito al bando indetto dal MIBACT e la commissione ministeriale ha riconosciuto come uno dei principali elementi di qualità del progetto il Giardino della Kolymbethra che rappresenta la prima virtuosa collaborazione tra una Fondazione privata, qual è il FAI, e l’Assessorato ai beni culturali della Regione Siciliana. Il progetto Agri-Gentium è diventato, inoltre, il candidato italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa dove ha ricevuto la prestigiosa menzione “sviluppo sostenibile e reintegrazione sociale”. Quindi oggi il simbolo di “sviluppo sostenibile” in Europa siamo noi ad Agrigento grazie alla virtuosa collaborazione di Istituzioni e Associazioni”.
Altro importante traguardo la valorizzazione della linea ferroviaria Agrigento – Porto Empedocle?
“Ancora un esempio virtuoso di collaborazione tra Pubblico e Privato. Solo pochi anni fa ci siamo trovati insieme in una stanza della Stazione Centrale di Agrigento noi del FAI, i vertici della Fondazione FS, i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Agrigento e Porto Empedocle, il Parco della Valle dei Templi e l’associazione Ferrovie Kaos. Ci siamo divisi i compiti e abbiamo iniziato a lavorare insieme per valorizzare questo territorio. E’ stato immediatamente realizzato il collegamento della Stazione Centrale di Porto Empedocle con la Stazione “Porto”. Accanto alla Stazione “Porto” si è realizzata la Piazza del “Casellante”, cara ad Andrea Camilleri. Proprio da questo impegno di Istituzioni e Associazioni per il Treno Storico della Valle è partito l’input per l’approvazione della legge dello Stato per le “ferrovie turistiche italiane” e la prima firmataria è stata una Parlamentare Agrigentina. L’unica ferrovia turistica al mondo che attraversa un sito Unesco, quella di Agrigento, è stata quindi la molla per il recupero delle ferrovie abbandonate e il rilancio del turismo lento in tutta Italia. E ancora tutti insieme sotto il Tempio di Castore e Polluce, abbiamo presentato il “sogno”: un Treno Storico che accolga i turisti all’aeroporto di Palermo e li porti fino alla Valle dei Templi ( area del tempio di Vulcano con ingresso nel Parco Archeologico dalla Kolymbethra, ndr ). Si aggiunga che i visitatori potranno raggiungere la Valle dei Templi con il Treno storico anche attraverso le navi turistiche che approderanno a Porto Empedocle”.
Grazie alla Delegazione di Agrigento siete riusciti a valorizzare tutta la Città, dal Colle di Girgenti fino alla Valle dei Templi…
“Delegazione e un gruppo giovani straordinari ! Grazie al loro appassionato contributo siamo riusciti ad accendere i riflettori sul Giardino botanico di Agrigento che rappresenta una sorta di “oasi” nel contesto urbano della Città. Segnalo che un sostanziale passo in avanti verso la valorizzazione del Giardino si è compiuta grazie al risultato ottenuto nella classifica nazionale del censimento FAI “I Luoghi del Cuore” ( 2016). Il Giardino botanico si è infatti classificato al primo posto in provincia di Agrigento. Un successo che ha permesso al Giardino del Libero Consorzio di Agrigento una rilevante promozione a mezzo di iniziative come le Giornate FAI o il programma RAI “GEO”. Inoltre, Il Monastero ed ex Carcere di San Vito è stato riaperto, grazie al FAI, dopo 17 anni di chiusura. Il luogo è stato aperto al pubblico per le Giornate FAI per tre anni consecutivamente. Inoltre in quel periodo il Monastero è stato inserito tra gli 8 beni FAI italiani da “non perdere”. Gli agrigentini hanno anche scelto l’ex Carcere di San Vito come “Luogo del cuore” del censimento biennale FAI del 2010. Grazie anche all’attività del FAI adesso vi è un bando per la concessione dell’ Ex Carcere da parte dell’Agenzia del Demanio a soggetti privati in grado di farsi carico del loro recupero, riuso e buona gestione, bando che scade nel maggio 2022. Infine, primo luogo del Cuore ad Agrigento è stata nel tempo anche la Cattedrale di Agrigento, gioiello del centro storico oggi pienamente recuperato”.
Obiettivi futuri?
“Il prossimo obiettivo del FAI è il “Progetto Genesi” che unisce Arte e Diritti Umani. Un progetto che non poteva che approdare ad Agrigento, porta dell’Europa . Il Progetto, che coinvolge Fondazione Moratti, FAI, Università Cattolica, Ministero Cultura, Unesco e altri, è partito da Milano-Varese e dopo Assisi e Matera sarà ad Agrigento con una prestigiosa mostra tra il Museo Archeologico e la Lucchesiana per parlare di Arte e Diritti umani ma anche di Ambiente ed infatti la mostra sarà aperta al pubblico il 5 Giugno 2022 : Giornata Mondiale dell’Ambiente. L’ Ambiente è oggi l’obiettivo più importante per il FAI, che nasce proprio come “Fondo per l’Ambiente”. Un obiettivo di cui ci occupiamo, in particolare, incontrando le nuove generazioni anche in occasioni di grande partecipazione pubblica come le giornate FAI di Primavera, di Autunno e di Inverno. Un Ambiente che il FAI intende come Ambiente dell’Uomo, come intreccio indissolubile tra Storia e Natura. Il FAI è consapevole che il futuro dipende da tutti noi, che ognuno deve fare la propria parte e che l’area mediterranea sarà tra le più colpite al mondo, con una netta riduzione delle precipitazioni, un aumento dell’aridità, ondate di calore e innalzamento del livello del mare”.
In conclusione, vuole lanciare un appello alla società civile?
“Pandemia, Guerra e Crisi Climatica ci consegnano un mondo che certamente non sarà più come prima, ma questo non vuol dire che il nuovo mondo non possa essere migliore ! Se siamo giunti a questo punto il vecchio mondo non era certamente il migliore dei modi possibili…L’invito è quindi quello di utilizzare la Pasqua di Resurrezione e questi difficili giorni per riflettere su cosa ognuno di noi può fare per contribuire ad un mondo migliore, magari ripartendo dalla Bellezza – la bellezza salverà il mondo ci ricorda proprio lo scrittore russo Dostoevskij; ripartendo dai valori che ci hanno lasciato i nostri antenati Greci: Kalòs kai agathòs – il bello unito al buono, bellezza e comportamenti virtuosi devono sempre camminare insieme; ripartendo dall’Amore, questo sentimento universale di cui spesso abbiamo paura, pure a parlarne, anche se, come ci ricorda la filosofa morale Michela Marzano: “ tutto ciò che si fa, che lo si riconosca o lo si neghi, lo si fa per amore…”; ripartendo dalla cura del Pianeta, la nostra Casa Comune e quindi accogliendo l’esortazione di Papa Francesco che ci ricorda, altresì, che “nessuno si salva da solo”; ripartendo dai valori fondamentali di Libertà e Democrazia che oggi con violenza vengono messi in discussione e che dobbiamo con coraggio difendere” .
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