“I recenti fatti di cronaca, che purtroppo hanno caratterizzato le prime pagine di tutti i giornali impongono a tutti, forze politiche in testa, una riflessione su cosa voglia dire essere giovani oggi, cosa sta facendo la politica italiana e locale per loro, ma soprattutto come difendere il diritto sacrosanto dei nostri giovani di vivere la loro età nella piena libertà e serenità”. Il Segretario Provinciale del Partito Democratico, Simone Di Paola e il responsabile Politiche Giovanili Tommaso Mancuso, in una nota, invitano a riflettere “sull’opportunità- continuano- di un deciso cambio di rotta, rispetto a scelte politiche improntate alle restrizioni ed alle limitazioni; risposte che consideriamo antiquate e non adeguate; al contrario invitiamo ad aprire il confronto con i giovani, che sentono la necessità di un ritorno alla normalità. Essere giovani, oggi, significa doversi misurare con un una dimensione globale caratterizzata da fenomeni epocali, quali l’emergenza pandemica ed in ultimo una guerra drammatica che stanno profondamente segnando, non certo in senso positivo, le dinamiche economiche, lavorative e culturali, costringendo i nostri ragazzi a doversi fare carico di un tempo che certamente presenta profili di autentica drammaticità, non consentendo loro di esprimersi come dovrebbe essere (e purtroppo non lo è nei fatti!) loro diritto. Se dinanzi a tutto questo, di decide di restringere drasticamente gli spazi di libera aggregazione dei nostri ragazzi, allora si pone il tema di come coniugare l’esigenza della sicurezza e della pubblica incolumità, con la difesa dei più elementari diritti delle nuove generazioni. In tal senso non possiamo non chiederci quali siano le conseguenze delle restrizioni sulla prevenzione ed educazione dei giovani? Ci chiediamo se, a fronte di gravissimi episodi di criminalità, che vanno combattuti e denunciati con ogni mezzo, la risposta delle Istituzioni debba concretizzarsi in restrizioni delle facoltà dei nostri ragazzi di potersi liberamente incontrare e relazionare, o se – invece – le risposte non vadano ricercate in altro, investendo nella formazione e nella prevenzione, a scuola, nelle famiglie ed in tutti i contesti dove si forma la coscienza civile dei ragazzi. Insomma, siamo sicuri di essere sulla strada giusta? Pensiamo sia giusto rivedere le delibere in atto, in molti paesi della nostra provincia- concludono Di Paola e Mancuso- seguendo la strategia della responsabilizzazione dei nostri giovani, assicurando e ripristinando le loro libertà più elementari.”
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