“È un argomento strategico che va necessariamente esaminato a fondo”. Filippo Perconti, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati, dice la sua sulla possibile realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle e presenta un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio, al Ministro della Transizione ecologica, al Ministro della Cultura e al Ministro dell’Interno. L’intenzione di Perconti e avviare una riflessione sulle iniziative che il Governo vuole adottare per fronteggiare l’attuale crisi energetica, valutare l’ effettiva utilità dell’opera e le conseguenze sul patrimonio paesaggistico e culturale e di impatto ambientale, sociale e sanitario dell’area in cui sorgerà l’impianto e delle zone limitrofe.”Il Ministro Cingolani – scrive- insieme al Presidente del Consiglio Draghi hanno riportato tra le soluzioni per fronteggiare le criticità relative alla crisi energetica, oltre alla differenziazione delle fonti di approvvigionamento energetico e al potenziamento delle reti alternative già in essere, anche la realizzazione di nuovi impianti di rigassificazione. Attualmente in Italia sono attivi tre rigassificatori, siti in Veneto, Liguria e Calabria, mentre se ne prevede la costruzione in altre regioni, compresa la Sicilia, dove recentemente è stato sbloccato l’iter per la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle. A tal proposito negli anni le associazioni e i Comuni coinvolti hanno sollevato diverse perplessità circa la necessità dell’opera per il territorio interessato. A fronte dei vantaggi di una riqualificazione dell’area portuale e dei conseguenti nuovi posti di lavoro, è sorto il timore che dalla costruzione del rigassificatore possano scaturire più danni che benefici – prosegue il parlamentare – l’area ha un grande potenziale e una naturale vocazione turistica derivante sia dalla bellezza dei luoghi che dalla vicinanza al Parco della Valle dei Templi di Agrigento; si teme quindi che il settore turistico locale, nonché le attività lavorative più strettamente legate all’economia marina ne possano risentire”. E tra chi dice “no” al rigassificatore c’è anche il segretario cittadino del Partito Democratico di Agrigento, Silvio Torregrossa che tuona: “Siamo totalmente contro questa opera anche nel rispetto del Referendum cittadino che votò nella stragrande maggioranza contro. L’Opera, tra l’altro, pregiudicherebbe in modo grave lo sviluppo della città sul piano turistico, con gravi ripercussioni sul suo futuro. Vogliono fare della costa agrigentina una nuova Priolo o Milazzo o Gela. Alla Sicilia basta, per il suo fabbisogno, il gas che proviene dall’Algeria. Il Rigassificatore vada in altra parte del Paese e non a ridosso della Scala dei Turchi, dei Luoghi Pirandelliani e della Valle dei Templi. Il rigassificatore – continua Torregrossa- viene portato avanti da poteri forti che pur di raggiungere interessi economici sono pronti a schiacciare i nostri luoghi millenari. Occorre, da subito, una mobilitazione di tutti gli agrigentini e non. Agrigento non ha bisogno di rigassificatore ma di Aereoporto di Porticciolo Turistico, di strade, di pulizia, di rete idrica. Su questo problema non cederemo in minima parte. Tre domande: sono in possesso delle autorizzazioni da parte della Soprintendenza, del Genio Civile trattandosi di zona sismica? Hanno ricevuto la concessione della vasta zona dalla Capitaneria di Porto? Chiederemo l’intervento del Governo e possibilmente una Commissione d’inchiesta per conoscere ogni cosa.”
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