Una “mazzetta” di 3.000 euro chiesta a due imprenditori di Licata per continuare a lavorare con il Comune di Campobello. La Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza di primo grado del Tribunale di Agrigento, ha disposto la condanna a 4 anni di reclusione nei confronti di Giuseppe Nigro, 52 anni, ex funzionario del settore ambiente del Comune di Campobello di Licata.
In primo grado il Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, gli aveva inflitto quattro anni e otto mesi di reclusione e quattro anni di interdizione dai pubblici uffici. I giudici di secondo grado hanno ridotto di otto mesi.
L’operazione era scattata nel settembre 2018, quando su segnalazione di due imprenditori, Angelo Incorvaia e Valerio Peritore, titolari della ditta “Omnia srl”, i carabinieri di Agrigento arrestarono in flagranza di reato Francesco Gioacchino La Mendola, 52enne impiegato comunale, mentre intascava una tangente di 3mila euro per “sbloccare” il pagamento di una fattura da 8 mila euro. La Mendola una volta arrestato ha subito puntato il dito contro Giuseppe Nigro, suo superiore, chiarendo che l’idea fosse stata sua.
La Mendola patteggiò immediatamente la pena concordata a 2 anni e 8 mesi di reclusione, oltre al risarcimento delle vittime. I due dipendenti comunali erano stati licenziati, circa 4 mesi dopo l’operazione dei carabinieri, dal sindaco di Campobello di Licata.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
