Il 31 marzo il Governo farà cessare lo stato di emergenza sanitaria, e poi allenterà progressivamente le restrizioni. Qualcosa però già comincia a muoversi. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato ieri un’ordinanza: per i viaggiatori che arrivano dai paesi extra le stesse regole che valgono per i comunitari. Via la quarantena dal primo marzo. Per entrare in Italia basteranno le stesse condizioni del Green pass base, cioè certificato di vaccinazione, di guarigione, o test negativo.
Dal 1 marzo scatterà anche l’aumento della capienza di stadi e palazzetti (al 75% e 60%). Il 10 marzo invece si potrà tornare a visitare i familiari in ospedale, e sarà permesso consumare cibo al cinema e negli impianti sportivi.
Ma è dal 1 aprile in poi, con lo stato d’emergenza alle spalle, che dovrebbero aprirsi davvero scenari nuovi, in particolare rispetto al Green pass. Non verrà sin da subito abolito (forse a giugno prima dell’estate): più probabile che ne venga limitato via via l’uso, con sempre meno applicazioni della versione “rafforzata”. Dovrebbe essere possibile, comunque, tornare a mangiare all’aperto in bar e ristoranti senza doverlo esibire; nei locali al chiuso invece potrebbe rimanere, magari in versione “base”.
Nei luoghi chiusi dovrebbe rimanere poi l’obbligo della mascherina, che all’aperto è stato abolito l’11 febbraio scorso. Più complessa, e delicata la questione lavoro: con la caduta delle regole sul distanziamento e quindi dello smartworking estensivo dovrebbero tornare a riempirsi gli uffici. Ma per gli over 50 resta in vigore l’obbligo di vaccinazione fino al 15 giugno.
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