Aveva diritto sin da subito all’assegnazione di un alloggio di servizio a titolo gratuito, ma gli è stato assegnato in ritardo, e per questo s’è rivolto al Tar per ottenere il risarcimento. Protagonista della vicenda è un maresciallo, comandante dei carabinieri della Stazione di Canicattì che si è costituito in giudizio con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Santo Botta, per ottenere l’accertamento del danno subito in ragione del ritardo nell’assegnazione dell’alloggio fuori caserma che ha ottenuto dopo 8 anni dalla richiesta.
Il Ministero della Difesa, rappresentato dall’avvocatura dello Stato di Palermo, aveva escluso ogni forma di responsabilità per il ritardo nell’assegnazione dell’alloggio insistendo per il rigetto del ricorso. Ma i giudici del Tar ai quali il sottufficiale dell’Arma si era rivolto per ottenere il risarcimento hanno accolto le tesi della difesa del militare e hanno riconosciuto il dovere dell’Arma a garantire la pronta disponibilità dell’alloggio di servizio. L’Arma dei carabinieri è stata così condannata a risarcire al militare il danno consistito nel dover sostenere i costi relativi al reperimento di una sistemazione abitativa alternativa, oltre al rimborso delle spese di giudizio.
Adesso l’Arma dei carabinieri, entro 60 giorni, dovrà proporre al ricorrente una somma adeguata ai canoni locativi corrisposti dal militare per gli 8 anni durante i quali il comandante ha alloggiato, a proprie spese, in un’altra abitazione.
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