Il presidente del consiglio Draghi risponde al Parroco Nuara sui fondi del PNRR per la Sicilia.
La risposta del Presidente del Consiglio Mario Draghi a don Antonio Nuara, è arrivata appena qualche giorno fa, tramite e-mail, all’indirizzo di posta elettronica della Parrocchia dell’Immacolata di Ribera, a firma del capo di Gabinetto Antonio Funiciello,
Nuara, nella prima decade dello scorso ottobre, proprio al Presidente Draghi aveva indirizzato una lettera aperta, di cui tanto si è interessata la stampa, per l’importanza dell’argomento.
In questa lettera, don Antonio Nuara, spesso definito “prete scomodo” – per le sue tante prese di posizione sui problemi sociali più scottanti del momento, – (e non solo per gli ammonimenti sull’importanza e sacralità della Liturgia, o per il suo duro intervento contro “le spose scollacciate”) – aveva alzato la voce per dire che la bocciatura dei 31 progetti presentati dalla Regione Siciliana e relativi a importanti infrastrutture irrigue del territorio, si traduceva per in irreparabile danno ai siciliani tutti, e non certo per gli esperti della Regione che avevano sbagliato e che comunque avrebbero tranquillamente continuato a percepire il loro lauto stipendio mensile.
I progetti infatti erano stai ritenuti incompleti, carenti in più punti e quindi non cantierabili, facendo di fatto perdere alla Sicilia il treno dei finanziamenti nell’ambito del Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La risposta presidenziale a don Nuara, a poco più di un mese di distanza, inizia anzitutto con un ringraziamento.
Testualmente il Presidente Draghi dice : “ La ringrazio per la Sua lettera, che ben rappresenta le legittime aspirazioni dei Siciliani”. Per affermare subito dopo che “…il PNRR è una straordinaria opportunità di rilancio per il Paese e per il Mezzogiorno in particolare”.
E continuare col dire che “lo sviluppo economico del Mezzogiorno è una delle priorità trasversali del PIANO”. Perciò, sentite : “Al Sud andrà il 40% delle risorse che possono essere ripartite con il criterio del territorio, ovvero 82 miliardi di euro”.
Non solo. Ci pare davvero molto importante, impegnativa e, (se attuata) risolutiva, la conclusione, quando testualmente si dice : “Il Governo valuterà la migliore strategia per permettere anche alla Sicilia di cogliere quest’occasione storica”.
Una promessa questa desiderata, ma che così chiara, precisa e puntuale, francamente non ci saremmo aspettati ! la promessa cioè di Draghi di non fare perdere comunque alla Sicilia questa opportunità, sopperendo eventualmente e comunque, alla possibile inefficienza dei tecnici della nostra Regione.
Tecnici su cui la Presidenza Musumeci farebbe assai meglio ad essere molto più attenta, per i fondi adesso del PNRR – (ed in genere per i fondi europei, che troppo spesso restano inutilizzati per mancanza di validi progetti ) – premiando solo i risultati e (perché no ?) sanzionando eventuali mancanze dovute a disattenzione, superficialità e/o – peggio ancora – carente preparazione per svolgere il proprio lavoro secodno l’incarico ricevuto. Un incarico in un posto richiesto ed ambito che, tra l’altro, risulta tutti i siciliani sanno essere lautamente retribuito, anche più che nelle altre Regioni.
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