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Home » Sindacati » PNRR, UIL: “Ancora ignorati da Roma”

PNRR, UIL: “Ancora ignorati da Roma”

26 Agosto 2021
in Sindacati
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“E’ grave, molto grave che nei contenuti del PNRR, che ha riservato al Mezzogiorno 82 miliardi, nulla è stato previsto per la provincia agrigentina. Ancora una volta siamo stati completamente ignorati da Roma e dai nostri politici che sono stati eletti con i voti degli agrigentini. Una grande, l’ennesima, occasione persa che isolerà ulteriormente il nostro territorio”.

Il segretario generale della Uil di Agrigento, Gero Acquisto, esprime grande disappunto.
“Mentre le altre province siciliane, nel bene e nel male, saranno interessate da alcune opere strategiche, la nostra provincia viene ulteriormente danneggiata e vituperata. Uno scandalo in piena regola. Regione e Stato ci hanno sì dato qualcosa, ma per uscire dalla marginalità, l’agrigentino necessità delle grandi infrastrutture, altrimenti, il resto del Paese e l’Europa, rimarranno un miraggio. Ci sono tante piccole e medie aziende che non riescono a conquistare mercati importanti, in particolare quelle che operano nell’ortofrutta e nell’industria casearia, proprio perché nelle nostre parti non ci sono infrastrutture che possano accorciare i tempi di consegna della merce. Si è riparlato di aeroporto, negli ultimi tempi, ma la verità è che il nostro territorio non sembra interessare a nessuno, nemmeno, come detto, alla classe politica che si ricorda soltanto al momento dell’appuntamento con le urne. In questo modo non potrà essere garantito un sistema portuale efficiente, malgrado Porto Empedocle è nel cuore del Mediterraneo. Saremo tagliati fuori anche dalla crocieristica, malgrado grandi società come Costa e Msg, più volte hanno strizzato l’occhio proprio allo scalo empedoclino. Proprio per questo motivo, chiediamo alla politica di farsi sentire, di battere i pugni sul tavolo, qui c’è in gioco il futuro di migliaia e migliaia di giovani. Non possiamo ancora assistere inermi alle tante partenze dei nostri figli verso altri lidi sempre e soltanto per motivi occupazionali. Ognuno per le proprie competenze deve essere in grado di avere un ritorno d’orgoglio, deve dimostrare di amare la propria terra. Bisogna invertire subito la rotta prima che sia troppo tardi”.

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