Sono trascorse soltanto poche ore dalla pubblicazione della sentenza della Corte d’Appello Federale presieduta dall’avvocato nisseno Claudio Cutrera, sentenza che, come noto, ha regalato la serie A2 alla Pallavolo Aragona, ma la società agrigentina è già proiettata sul mercato al fine di recuperare parte del prezioso tempo perduto questa estate nel continuo peregrinare tra i vari gradi di giustizia sportiva. La scelta più importante è stata effettuata, infatti ci sarà un cambio di timone in panchina, al posto di Massimo Dagioni col ruolo di primo allenatore circola con insistenza il nome di Stefano Micoli, classe 1967, bergamasco. Il tecnico vanta un curriculum di alto profilo nazionale ed internazionale il chè fornisce assolute garanzie di professionalità, del resto per lui parla chiaro già il palmares: ben quattro scudetti conquistati come assistente allenatore (due a Bergamo, uno a Novara e uno in Turchia), ma può vantare anche successi internazionali come la Champions League vinta nel 1997, oltre a due Supercoppe italiane, due Coppe Italia di A1 e una di A2.
Sul versante delle giocatrici la società ha riconfermato il capitano Serena Moneta, schiacciatrice classe 1990, ormai alla sua terza stagione ad Agrigento, poi ancora confermatissima la regista Valeria Caracuta, classe 1987, chiamata a fare la differenza anche nella categoria superiore; il braccio armato sarà ancora quello della giovanissima Sara Stival, l’opposto classe 2001, il libero Federica Vittorio, catanese classe 1991, pure lei alla sua terza esperienza ad Agrigento. Chiude la lista delle atlete riconfermate Fabiola Ruffa, schiacciatrice classe 2000. Per il completamento del roster bisognerà attendere i prossimi giorni, essendo già il Presidente Nino Di Giacomo al lavoro per garantire un organico adeguato per la disputa di un campionato competitivo. Ricordiamo in tal senso come in serie A2 sia possibile tesserare e dunque iscrivere a referto per ciascuna partita sino a 2 atlete straniere, anche se poi vi è l’obbligo di avere in campo almeno sei atlete italiane su sette.
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