“Permangono inalterati i gravi indizi di colpevolezza, anche all’esito dell’interrogatorio di garanzia dell’indagato, e dunque le esigenze cautelari già attivate”. E’ con queste parole che il Gp del tribunale di Agrigento ha confermato gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per il sessantatreenne, operatore scolastico, che, con l’accusa di atti sessuali su una 14enne, era stato arrestato lunedì dai poliziotti del Commissariato di Canicattì, che è coordinato dal commissario capo Francesco Sammartino.
L’uomo avrebbe avvicinato una ragazzina che conosceva nei pressi di un istituto scolastico, nel centro di Canicattì, e le avrebbe offerto un passaggio in auto. La minorenne ha accettato, ma anziché essere portata a casa, dopo vari giri per la città, è stata condotta in una strada di campagna dove l’uomo avrebbe allungato le mani nelle parti intime della ragazzina. La quattordicenne, a questo punto, si è lanciata dall’auto ed è rimasta ferita, una piccola escoriazione, alla testa.
Il sessantatreenne era stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore Elenia Manno e dal procuratore capo Luigi Patronaggio.
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