I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, e della Tutela per l’Ambiente, militari della Guardia di finanza, e personale della Dia, hanno eseguito una serie di misure cautelari personali, nei confronti di una sodalizio criminale dedito alla commissione di una pluralità di illeciti. Al centro della vicenda, la società per azioni “Girgenti Acque”, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, destinataria di certificazione interdittiva antimafia nel novembre del 2018. Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti, politici di rilievo nazionale, funzionari pubblici con responsabilità di vertice, e appartenenti alle forze dell’ordine.
Eseguito un provvedimento di fermo, su ordine della Procura della Repubblica di Agrigento (procuratore aggiunto Salvatore Vella e sostituti procuratori Antonella Pandolfi, Sara Varazi e Paola Vetro, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio, ed ha portato alla cattura di otto persone. In manette il gruppo dirigente di “Girgenti acque”. Tra i fermati l’ex patron Marco Campione.
I fermati sono del gruppo dirigente di “Girgenti acque”. Tra i fermati l’ex patron Marco Campione. I nomi dei fermati: Marco Campione, Gian Domenico Ponzo, Calogero Patti, Calogero Sala, Pietro Arnone, Piero Angelo Cutaia, Francesco Barrovecchio e Igino Della Volpe.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica Amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale
Il provvedimento urgente è stato motivato per in concreto rischio di fuga degli indagati, e segue a ruota un provvedimento di chiusura delle indagini preliminari inviato due mesi fa al Gip del Tribunale di Agrigento, con contemporanea richiesta di una trentina di misure cautelari. Richiesta che ancora oggi attende le decisioni del Gip.
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