“Siamo al fianco dei cittadini. Il nostro obiettivo è quello di dare voce, a chi non ha voce, di dare forza a chi l’ha perduta. Sono i numeri a dare un’idea precisa di ciò che facciamo. L’Arma è protagonista nel perseguire, da sola, in provincia di Agrigento, il 78 per cento dei reati, scoprendone il 68 per cento, si può fare sicuramente di più, ma si può fare con l’aiuto dei cittadini”. E’ uno dei passaggi del discorso del comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Vittorio Stingo, nel corso della festa del 207° anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri. La cerimonia si è tenuta nell’atrio interno della caserma “Biagio Pistone”, alla presenza del Prefetto di Agrigento e della massime autorità civili, militari e religiose, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid.
“In questa provincia abbiamo 5 compagnie, 2 tenenze e 43 stazioni. Perché, anche nell’Agrigentino, sono i ‘Carabinieri della gente’ come ha detto papa Francesco in occasione dei 200 anni dell’Arma – continua il col. Stingo -. Per questo che lancio un messaggio alla cittadinanza, rivolgetevi alle stazioni dei carabinieri, comunicate, parlate, dialogate, raccontate i vostri problemi, utilizzate il numero unico di emergenza 112 per consentirci di raggiungervi il prima possibile e offrirvi il giusto aiuto”.
Momento tanto atteso, la consegna delle onorificenze e dei riconoscimenti ai carabinieri, che si sono distinti in servizio per particolari meriti investigativi, e operazioni di servizio. E la consegna della prestigiosa targa “Allotta”.
L’encomio solenne di comando interregionale è stato concesso al tenente colonnello Luigi Di Santo, comandante del reparto Operativo del comando provinciale: “Perché “in un territorio caratterizzato da radicata presenza di criminalità organizzata, evidenziando elevatissima professionalità, non comune intuito investigativo ed esemplare abnegazione, coordinava, partecipandovi personalmente, prolungata e complessa indagine svolta unitamente al reparto speciale dell’Arma, nei confronti di una agguerrita e pericolosa locale di ‘Ndragheta, responsabile di associazione di tipo mafioso, estorsione e tentato omicidio. L’operazione si concludeva con l’esecuzione di 169 provvedimenti restrittivi e con il sequestro di beni e denaro per un valore complessivo di oltre 55 milioni di euro”. A consegnarlo è stato il prefetto di Agrigento Maria Cocciufa.
Encomio semplice di comando interregionale concesso a: maresciallo maggiore Nicola Moretto, maresciallo ordinario Luciano Mazzariello, appuntanto scelto Giuseppe Gesmundo, appuntato scelto Diego Slim, carabiniere scelto Massimo Pedano. Questa la motivazione: “Addetti di nucleo Operativo e Radiomobile e di stazione capoluogo, in un territorio ad alto indice di criminalità organizzata, evidenziando elevata professionalità, non comune senso del dovere e spiccato acume investigativo, partecipavano a complessa indagine sviluppata congiuntamente a reparto speciale dell’Arma, che consentiva di disarticolare un sodalizio criminale dedito al caporalato. L’operazione si concludeva con l’arresto di 8 persone responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’illecita intermediazione e sfruttamento del lavoro e violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina, nonché con il sequestro di veicoli e denaro provento di tali attività. Province di Agrigento e Caltanissetta, maggio-novembre 2019”. A consegnarlo è stato il presidente della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, Alfonso Malato.
Targa “Appuntato Allotta”. Il cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana Gaetano Allotta, figlio di Benedetto, ha consegnato il riconoscimento, assegnato, ogni anno, su designazione del comandante provinciale di Agrigento, al luogotenente Giovanni Preite, addetto al nucleo Investigativo del reparto Operativo. Questa la motivazione: “Sottufficiale dell’Arma dei carabinieri di pregevoli requisiti militari, morali, professionali e di carattere, ha contribuito in maniera determinante nelle fasi investigative e in quelle condotte di tutte le più importanti operazioni antimafia e antidroga svolte dall’Arma nell’ultimo ventennio in questa provincia, a contrasto di organizzazioni criminali di tipo mafioso e comune. Punto di riferimento del nucleo Investigativo di Agrigento ha ottenuto il plauso di superiori gerarchici e dell’autorità giudiziaria. Si è adoperato senza risparmio, dimostrando straordinaria competenza, eccezionale spirito di sacrificio, pregevole attaccamento al servizio e alle istituzioni del Paese”.
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