Si chiude con 14 condanne e un’assoluzione il processo, con il rito abbreviato, scaturito dalla maxi inchiesta denominata “Gallodoro”, dei carabinieri del Ros, che aveva portato a 17 provvedimenti cautelari, per associazione di stampo mafioso, omicidio, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.
Il Gup del Tribunale di Caltanissetta, Gigi Omar Modica, ha disposto le seguenti condanne: 13 anni e 2 mesi di reclusione a Claudio Di Leo, 60 anni, considerato il reggente della famiglia mafiosa di Campofranco; 10 anni, 2 mesi e 26 giorni a Francesco Pollara; 6 anni, 8 mesi e 20 gironi a Domenico Avarello, 41 anni di Canicattì; 3 anni e 10 mesi a Filippo Cacciatore, 58 anni di Cammarata; 2 anni, 8 mesi e 26 giorni a Vincenzo Scalzo, 48 anni di San Cataldo; 2 anni e 20 giorni a Domenico Mangiapane, 42 anni di Cammarata; 1 ano, 8 mesi e 20 giorni a Giovanni Valenti, 47 anni di Favara; 1 anno e 8 mesi a Vincenzo Insinna, 58 anni di Vallelunga; 1 anno e 6 mesi a Giovanni Siragusa, 38 anni di Mussomeli; 1 anno e 4 mesi a Vito De Maria, 61 anni di Cammarata; 1 anno e 4 mesi a Maurizio Matraxia, 56 anni di San Giovanni Gemini; 1 anno e 2 mesi a Alexander Lattuca, 27 anni di Mussomeli; 1 anno e 1 mese ad Antonino Lattuca; 1 anno a Pietro Antonio Baudo, 49 anni di Vallelunga. L’unico imputato assolto è Calogero Di Vita, 52 anni, di San Cataldo.
Altre sei persone sono a processo col rito ordinario: Salvuccio Favata, 44 anni di Mussomeli; Calogero Modica, 77 anni di Mussomeli; Alessandro Centinaro, 32 anni di Mussomeli; Giuseppe Gioacchino Di Carlo, 50 anni di Campofranco; Carmelo Conti, 49 anni di Casteltermini; Salvatore Puma, 44 anni di Racalmuto.
Il blitz scattò nel gennaio 2017 con 17 misure cautelari per reati dall’associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsioni, reati concernenti le armi, rapina e associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Le indagini avevano avuto un rilevante sviluppo a seguito dell’avvio della collaborazione con la giustizia di Maurizio Carruba, uomo d’onore e già rappresentante della famiglia di Campofranco, arrestato nell’aprile 2011 a seguito dell’operazione del Ros “Grande Vallone”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
