Da oggi (martedì 6 aprile) la Sicilia torna in zona arancione (tranne nei comuni dichiarati zona rossa). Nel nuovo decreto si replica sostanzialmente quanto visto prima delle vacanze pasquali: resta confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, se non per motivi lavorativi, di salute o necessità comprovati che serviranno, assieme all’autocertificazione, anche per uscire dalla propria regione di residenza. In zona arancione ci si potrà spostare senza giustificazione all’interno del proprio comune
Per gli spostamenti la regola generale stabilisce un divieto di spostamento in entrata e in uscita dai confini del proprio Comune, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, ovvero situazioni di necessità. E’ possibile spostarsi fuori dal proprio Comune anche per recarsi presso le attività e i servizi non sospesi, laddove questi non siano disponibili nel proprio Comune; tale possibilità di scelta può derivare anche da motivi di maggiore convenienza economica.
Consentito anche recarsi presso chiese/luoghi di culto posti anche in Comuni differenti dal proprio, laddove questi siano abitualmente frequentati e al fine di partecipare a funzioni religiose. Sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio e abitazione. A tali fini, è possibile uscire dal territorio del proprio Comune, laddove lo spostamento sia giustificato dalla necessità di raggiungere una “seconda casa” (in tal caso è necessario dimostrare di possedere un titolo di legittimazione antecedente al 14 gennaio 2021).
Per i Comuni fino a 5.000 abitanti. La regola generale stabilisce in più la possibilità di spostamento libero in entrata e in uscita dai confini del proprio Comune, senza necessità di giustificazione mediante apposito modulo.
Bar e ristoranti. Per bar e ristoranti resta la possibilità di lavorare solo con l’asporto (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22) o con le consegne a domicilio. Questo almeno per tutto aprile, poi forse conto dell’andamento pandemico potremo sperare in una revisione della regola.
Negozi. Tutti i negozi sono aperti, anche quelli di abbigliamento di altre categorie merciologiche considerate “non essenziali” che in zona rossa sono chiusi. Nei giorni festivi e prestivi, sono chiusi i negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
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