L’emergenza sanitaria non ha risparmiato l’industria del matrimonio: è tra i settori maggiormente colpiti da quando il Covid-19 ha congelato le cerimonie nuziali, le feste e i viaggi.
A rimetterci sono state tantissime imprese che operano nel settore. Per essere chiari: wedding planner, ristoratori, fiorai, fotografi, artigiani, sartorie, musicisti.
Diversi imprenditori agrigentini del settore della cerimonia nuziale si sono riuniti per analizzare la situazione di sofferenza del settore e avanzare proposte concrete alle autorità. Una delegazione ha incontrato l’assessore agli enti locali , Marco Zambuto, sottolineando diverse incongruenze: “come mai diverse attività assimilabili alle loro rimangono aperte nonostante si sia in zona rossa?” Enzo Barone, portavoce della delegazione osserva: “Tutte le nostre attività hanno già attuato da tempo tutte le prescrizioni per garantire l’apertura delle attività in piena sicurezza e non si capisce perché la divisione in zone attuata a livello regionale non possa applicarsi anche per porzioni di territorio più piccole come province o comuni, considerando il fatto che per esempio Agrigento, pur avendo indicatori molto bassi subisce le medesime classificazioni di aree o province dove i contagi sono molto più numerosi e il pericolo di contaminazione certamente più rischioso”. L’assessore Marco Zambuto ha dichiarato: “ho rappresentato in giunta l’incontro avuto con operatori commerciali penalizzate dal DPCM del Presidente del Consiglio dei Ministri che impone la chiusura di queste attività nelle zone rosse. La scelta rappresenta una grave e ingiusta penalizzazione nei confronti delle attività economiche. La Giunta di Governo Regionale condividendo queste legittime richieste ha manifestato la volontà di venire incontro loro attraverso alcune misure in corso di elaborazione”. Il comitato degli imprenditori attende risposte.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
