La vendita di un immobile può essere un processo che richiede un lasso di tempo notevole, soprattutto in base alla località in cui si trova la proprietà. Le tempistiche di vendita, infatti, si differenziano a seconda che la compravendita si realizzi in una grande città o meno.
I dati rivelano che, in media, siano necessari 112 giorni per vendere casa. La durata si allunga a 149 giorni considerando i capoluoghi di provincia e a 154 giorni nell’hinterland cittadino.
L’emergenza Covid19, inoltre, non ha facilitato le compravendite immobiliari. Nello scenario attuale di flessione dei prezzi, porre in vendita un immobile senza le giuste competenze non è una mossa vincente. Il rischio, infatti, è di svendere la proprietà abbassando troppo il prezzo o lasciarla sul mercato per molto tempo a causa di una richiesta di denaro troppo alta.
In questo caso, un grande aiuto consiste nell’affidarsi a professionisti esperti e competenti, come quelli di Dove.it, agenzia che ha saputo imporsi come valido alleato per chi deve vendere un immobile. Il suo team di esperti ha redatto una guida chiara ed esauriente su come vendere casa, utile per chiunque debba addentrarsi nel mondo delle transazioni immobiliari.
Il mercato immobiliare ha visto un’improvvisa accelerata subito dopo la chiusura forzata causata dal coronavirus a inizio anno. Sicuramente, in questo processo ha influito il timore dell’imposizione di un nuovo lockdown.
Soprattutto le case vacanze sono state oggetto di forte interesse da parte degli acquirenti. Anche questo aspetto, probabilmente, è stato influenzato dall’intenzione di passare le ferie in luoghi diversi ma sempre all’interno di casa propria.
Particolarmente positivo è il bilancio degli acquisti di prime case dei cittadini residenti all’interno delle grandi città. L’oggetto del desiderio immobiliare non è più solo l’appartamento nella metropoli, ma anche appartamenti e soluzioni semindipendenti in periferia e provincia.
La spinta decisiva per l’investimento nel mattone è arrivata anche dalla possibilità di stipulare mutui estremamente convenienti, con tassi di interesse molto bassi. I preferiti rimangono sempre i mutui a tasso fisso, che permettono una certa sicurezza economica con la riduzione di eventuali rischi finanziari.
Nel clima incerto del periodo attuale, i mutui a tasso variabile rappresentano un’incognita che la maggior parte degli acquirenti non vogliono affrontare. In caso di aumento dell’inflazione, infatti, anche la rata del mutuo lieviterà. Il vantaggio del tasso variabile è comunque rappresentato dal costo minore iniziale rispetto a quelli a tasso fisso.
L’emergenza sanitaria in corso ha influito, quindi, in maniera notevole sul mercato immobiliare. Non resta che attendere i prossimi mesi per vedere come reagirà il settore del mattone a nuovi sviluppi della pandemia.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
