Dal primo gennaio 2021 il servizio di nettezza urbana di “Favara Ovest” non è più a carico del Comune di Agrigento. Come si ricorderà il 6 febbraio dello scorso anno le centinaia di favaresi abitanti in quella zona, sono tornati ad essere cittadini residenti a Favara. Una questione annosa che si è risolta a seguito del referendum popolare.
Tutti i servizi, compreso lo spazzamento delle strade ed il ritiro dei rifiuti quindi non incideranno più nelle casse del Comune di Agrigento. Essendo venuto meno questo quartiere l’amministrazione Comunale ha deciso di chiedere al raggruppamento d’imprese che hanno in appalto i rifiuti nel capoluogo di potenziare i servizi in altre zone e dove è necessario. La questione dei rifiuti è da sempre al centro del dibattito politico della città di Agrigento tanto da essere diventato cavallo di battaglia della campagna elettorale dell’attuale sindaco Francesco Miccichè. Il vicesindaco Aurelio Trupia che è anche assessore ai rifiuti, ha già contattato le imprese per chiedere di ottimizzare e perfezionare la raccolta e la pulizia dove ritenuto necessario. A breve Trupia incontrerà la stampa cittadina per comunicare le novità. Poco prima delle feste lo stesso aveva incontrato i giornalisti per rendere pubbliche tutte una serie di criticità che aveva riscontrato la nuova giunta. Chi si aspettava la “solita” conferenza stampa per mettere sulla graticola gli “incivili” è rimasto sorpreso. Questa volta ad essere bacchettate sono state le imprese che gestiscono il servizio di raccolta differenziata in città e non era mai successo. Una vera e propria operazione verità da parte del vicesindaco Aurelio Trupia che ha elencato ben 21 punti che riguardano i mancati adempimenti da parte delle ditte. Per la prima volta l’Amministrazione mette in risalto le cose che non hanno funzionato da parte di chi ha gestito il servizio. Mancanze che comporterebbero perfino la revoca dell’appalto. Si comincia con l’assenza di impianti di video sorveglianza che le ditte, da contratto, come spiega Trupia, avrebbero dovuto già istallare nei luoghi nevralgici per controllare il proliferare di discariche abusive.
“Abbiamo chiesto loro” – spiega l’amministratore comunale – “di adempiere a queste mancanze, perchè sono necessarie e previste nel contratto”. Non è stata fatta nemmeno la campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. Mancano le isole ecologiche a sostegno della raccolta di prossimità. Le ditte devono garantire automezzi efficienti e nuovi di fabbrica. Ben 34 ne prevede il contratto di appalto. Deve essere adeguato il calendario della raccolta alle particolari esigenze cittadine, vedi la via Atenea. Ma anche l’istallazione di apposite rastrelliere per tenere ordinati i mastelli nei condomini. Gli operatori ecologici che svuotano i mastelli devono essere dotati di braccialetti elettronici in grado di interagire con i microchip dei mastelli. Ed ancora, gli operatori che operano nel centro storico dove esistono scalinate e salite, devono essere dotati di particolari attrezzi meccanici. Deve inoltre essere applicato il sistema di pesatura a bordo dei mezzi. Puliza dei contenitori e delle strade con mezzi meccanici come spazzatrici e idropulitrici. Non si è mai vista in città ed ora dovrà spuntare l’aspirapolvere meccanica del tipo “tornado”. L’amministrazione inoltre ha pensato anche a chi evade perchè non può permettersi di pagare le bollette. Sarà chiesto loro di mettersi in regola pagando in natura. Ovvero chi non riesce a pagare fornirà alla città un servizio come la pulizia di un giardino pubblico o la tinteggiatura di una ringhiera. Insomma la nuova amministrazione comunale non accetta compromessi e vuole un servizio efficiente per come previsto dal contratto. Da qui in avanti molte cose potrebbero cambiare. L’idea di sostituire i mastelli con contenitori automatizzati per alcune parti della città, già prospettata in campagna elettorale, non è affatto tramontata.
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