Il pubblico ministero Emiliana Busto ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di S.C., 41 anni, e della madre A.R., 64 anni, entrambi di Agrigento, perché accusati di maltrattamenti in famiglia in concorso, e il solo S.C., anche di atti persecutori (stalking), sottrazione e trattenimento di minore, minaccia, e lesioni personali aggravate. La vicenda si è sviluppata in un arco di tempo, tra il 2017, e la fine dell’anno successivo. Una brutta storia.
Madre e figlio (difesi dagli avvocati Gianfranco Pilato e Salvatore Tirinnocchi), in più occasioni avrebbero picchiato la convivente del 41enne, con calci, pugni e schiaffi, e umiliandola sostenendo che non fosse in grado di badare alla casa, e al figlioletto nato dalla relazione tra l’uomo e la vittima. Inoltre i due congiunti, soprattutto il compagno ossessivamente geloso, avrebbero accusato la ragazza di intrattenere relazioni con altri uomini.
La donna, durante il periodo di convivenza, sarebbe stata costretta anche ad interrompere, in seguito a delle minacce di morte, la ulteriore gravidanza, procurandole gravi sofferenze psico-fisiche. E sempre i due congiunti avrebbero minacciato la stessa di allontanare da lei il piccolo, nonché impedendole di vederlo, allo scopo di costringerla a riprendere la relazione, e a tornare ad abitare con lui e la madre, impossessandosi anche del telefono cellulare della donna.
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