La Corte di Appello di Catania ha confermato la sentenza del Gup del Tribunale di Catania, Salvatore Ettore Cavallaro, che nel febbraio dell’anno scorso, ha deciso quattro condanne, e tre assoluzioni per gli imputati agrigentini, finiti nelle maglie dell’inchiesta denominata “Proelio”, condotta sul campo dai carabinieri che, hanno ricostruito la “filiera” del traffico di droga e, le destinazioni finali per lo smercio di cocaina nelle province di Agrigento e Ragusa, e i furti di bestiame.
L’unico che si è visto ridurre, di poco, la pena il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta a 4 anni e 2 mesi di reclusione (5 ani e 4 mesi in primo grado). A Francesco Fragapane, 39 anni, di Santa Elisabetta, sono stati inflitti 20 anni di carcere.
Poi, 5 anni di reclusione a Salvatore Montalbano, 26 anni, di Favara; 6 anni a Girolamo Campione, 42 anni, di Burgio. Tre sono stati gli assolti, e l’assoluzione non è stata appellata. Si tratta di Roberto Lampasona, 42 anni, di Santa Elisabetta, Antonino Mangione, 39 anni, di Raffadali, e Antonino Manzullo, 53 anni, di Burgio.
Il nuovo pentito Concetto Errigo, classe 1959, cugino del boss Concetto Giuseppe Errigo, ai vertici della mafia vittoriese-comisana, mesi fa ha deciso di rendere dichiarazioni accusatorie nei confronti del pentito favarese, e di altri indagati, confermando il ruolo di vertice di Quaranta nell’organizzazione agrigentina, indicandolo anche quale mandante di una richiesta di pizzo da 10 mila euro, ai danni di un imprenditore R.D.P., che stava eseguendo dei lavori edili a Lampedusa.
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