Il nuovo DPCM relativo alle misure restrittive atte a contrastare la diffusione del Covid-19 è entrato in vigore dal 6 novembre 2020 in tutta Italia, Sicilia inclusa: ecco cosa cambia e come la regione si prepara ad affrontare le prossime settimane.
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DPCM del 3 novembre: quali attività chiudono in Sicilia?
La Sicilia, insieme alla Puglia, è una delle regioni considerate a “criticità medio-alta” dal nuovo decreto ministeriale del 3 novembre 2020. Un sospiro di sollievo per non essere una zona rossa, dunque, ma anche numerose restrizioni aggiuntive rispetto alle altre regioni italiane rimaste in zona gialla. A partire dalle chiusure, visto che dal 6 novembre sono infatti chiuse le piscine e le palestre, ma anche tutti i bar e i ristoranti, così come le pasticcerie: rimane però possibile ordinare pranzi e cene grazie alle applicazioni online destinate alla consegna a domicilio. Quanto al mondo dell’intrattenimento, chiudono i teatri, i cinema, le sale da gioco e le sale scommesse, e le attività delle slot machine e dei bingo sono sospese anche nei bar e nelle tabaccherie. Anche in questo settore il digitale rappresenta una soluzione: è infatti possibile continuare a giocare attraverso i casinò online dedicati a queste forme di intrattenimento, sia tramite smartphone che da computer, usufruendo di una offerta sempre in espansione, ricca di bonus di benvenuto e promozioni esclusive. Rimangono inoltre chiusi i musei e con essi tutte le mostre temporanee previste per questo periodo: anche in questo caso la soluzione si è trovata grazie al digitale, in quanto molte strutture offriranno tour online delle proprie sale, in modo da garantire continuità e accesso ai propri servizi anche se a distanza. Vige infine il coprifuoco con divieto di circolazione dalle 22 alle 5 del mattino, mentre la circolazione sui mezzi pubblici è ridotta al 50% della capienza di ogni singolo mezzo, tranne quelli dedicati al trasporto scolastico.
La Sicilia arancione: cosa si può fare e in quali orari secondo il nuovo decreto?
Aldilà dei dati poco rassicuranti su nuovi contagi e ricoveri, delle polemiche e dei problemi di varia natura causati dall’impatto del Covid-19 nella vita di tutti i giorni, come già evidenziato dal Presidente della Regione Musumeci, la Sicilia può però contare su alcune misure più “morbide” rispetto a quelle previste per le regioni nelle cosiddette zone rosse: oltre alle regole in vigore su tutto il territorio nazionale, e oltre al coprifuoco e alla raccomandazione di evitare assembramenti di qualsiasi genere e ogni spostamento non necessario anche all’interno del proprio comune di residenza, la regione può però contare su alcune attività permesse. Le università rimangono aperte per le matricole e per l’uso dei laboratori, così come le mense e il catering continuativo. Rimane permesso il servizio di asporto (ma solamente fino alle ore 22) e di consegna a domicilio (senza limiti di orario) per le attività di ristorazione e, come novità rispetto agli scorsi mesi di lockdown, rimarranno aperti anche i parrucchieri e i barbieri. Per ogni spostamento sarà inoltre necessario compilare l’autocertificazione, proprio come negli scorsi mesi di isolamento, da stampare a casa e da mostrare in caso di controlli.
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Queste dunque sono le restrizioni principali e le attività che hanno il permesso di rimanere aperte rispetto all’attuale situazione in corso: la durata delle restrizioni indette dal nuovo decreto al momento è prevista fino al mese prossimo, in data 3 dicembre 2020.
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