“Sono stato io ad investire quella donna, ma non l’ho vista, e inizialmente nemmeno me ne sono reso conto. Ero nel panico, non riuscivo a capire quello che avevo fatto. Non sono scappato. Sono tornato subito indietro, ed ho aspettato i soccorritori. Poi ho parlato con uno dei carabinieri, che cercavano l’auto. E gli ho detto ‘Se fossi stato io?’. Lui mi ha detto di allontanarmi. Aggiungo che non ero ubriaco”.
A rendere testimonianza è stato Andrea Saverio Sola, 24 anni, di Lampedusa (difeso dall’avvocato Monica Malogioglio), accusato di omicidio stradale, per la morte di Fulvia Morando, la quarantanovenne di Pinerolo, in provincia di Torino, dirigente sindacalista del Caf Cgil, travolta e uccisa da un’auto pirata, mentre si trovava in vacanza di lavoro sull’Isola più grande delle Pelagie.
Il processo è in corso di svolgimento davanti al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Alfonso Pinto. L’esame dell’imputato ha chiarito come la strada di via Terranova, teatro dell’incidente fosse buia, “non si vede nulla, c’è un palo della luce ogni 250 metri”, ha aggiunto. Agli atti del processo è finito anche un audio recuperato dai carabinieri sul telefono cellulare dell’imputato, il quale, in lacrime ammette di aver travolto la donna.
Il processo è stato aggiornato al 10 novembre prossimo.
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