RAVANUSA. Una donna ha “donato” un rene al marito, in dialisi e da 4 anni in lista d’attesa per un trapianto. Protagonisti della vicenda i ravanusani: Giuseppe Nicotra, 48 anni il prossimo 18 dicembre e la moglie Giusi Chiolo, di 4 anni più piccola.
L’uomo, 4 anni fa aveva iniziato ad avvertire i primi fastidi. Dal primo referto medico era stato ipotizzato un problema al pancreas e ad un rene, quindi Giuseppe Nicotra era stato inserito in lista d’attesa per il doppio trapianto (organi provenienti da cadavere).
Passava il tempo ma nessun donatore era compatibile. Poi ad un tratto il problema al pancreas è stato risolto per cui restava solo il trapianto del rene. Trattandosi di un solo organo si poteva anche attingere alla lista dei compatibili tra le persone vive.
Da qui l’idea della moglie di sottoporsi a tutti gli accertamenti clinici per verificare la compatibilità. E nel giro di un anno è arrivato il verdetto: la moglie avrebbe potuto donare un rene al marito e restituirgli la gioia di vivere.
Così lo scorso 5 ottobre all’Ismett di Palermo è stato eseguito l’intervento. Perfettamente riuscito, senza rigetto. Anzi per lo stupore dei chirurghi il rene impiantato nell’uomo ha iniziato a funzionare già in sala operatoria.
“E’ stato come rinascere – ha commentato Giuseppe Nicotra. Grazie ad una donna grande e coraggiosa, che trent’anni fa mi ha dato il suo cuore (si riferisce al fatto che l’abbia sposato) e adesso mi ha donato un rene. Mi ha dato una nuova vita. Non finirò mai di ringraziarti per tutta la vita – conclude rivolgendosi alla moglie – ti amo tanto, Giusi”.
Emozionata e commossa la moglie, protagonista di un gesto molto bello ed altruistico.
“Lo rifarei mille volte ancora – ha detto Giusi Chiolo. Sono stati 4 anni molto difficili, durante i quali abbiamo lottato per trovare un donatore compatibile. Abbiamo atteso fino a quando abbiamo scoperto che sarebbe bastato il trapianto di un solo rene per far guarire mio marito che era stanco di fare dialisi”. Poi, guardando negli occhi l’uomo che l’ha sposata 30 anni fa, dice: “Sei la mia vita e adesso ancor di più il mio pilastro. Il destino ha voluto che fossimo compatibili. Ho provato una grande gioia nel donare perché sapevo che questo mio gesto ti avrebbe ridato il sorriso e la voglia di vivere”.
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