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Home » speciale elezioni » Ballottaggio, seggi aperti: agrigentini scelgono il sindaco

Ballottaggio, seggi aperti: agrigentini scelgono il sindaco

Redazione Di Domenico Vecchio
18 Ottobre 2020
in speciale elezioni, Top
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Agrigento torna alle urne, oggi e domani per scegliere il suo sindaco.
In lizza ci sono il candidato del centrodestra, Francesco Miccichè, ed il sindaco uscente Calogero Firetto, che si presenta sotto i simboli del civismo.

Sono 55 i seggi in cui si vota e in cui si divideranno le circa 55mila persone aventi diritto al voto. Al primo turno hanno votato il 62,98 per cento degli aventi diritto corrispondenti complessivamente a 32.693 elettori. Nelle amministrative precedenti il dato si era attestato invece al 67,46 per cento (-4,48 per cento).

Parte con i favori del pronostico Franco Micciché che al primo turno ha registrato il 36.68% delle preferenze, mentre Lillo Firetto si è fermato al 27.95%.

Dopo il primo turno Miccichè ha ricompattato il centro destra. A sostegno dello sfidante anche Forza Italia e Diventerà Bellissima che dopo l’apparentamento tecnico si aggiungono alle tre liste civiche, più Vox che l’hanno appoggiato al primo turno. Schieramento che a prescindere dall’esito finale del voto avrà la maggioranza in consiglio comunale. Il sindaco uscente Lillo Firetto si presenta al voto decisivo con lo stesso schieramento del primo turno, ovvero le stesse liste, tutte con emblema civico, che lo hanno appoggiato al primo turno. Nella prima fase decisivo è risultato l’appoggio di Onda e Noi del deputato regionale Carmelo Pullara. Se dovesse vincere si presenterà in consiglio senza la maggioranza.

Urne aperte.

Le urne saranno aperte dalle 7 alle 22 di oggi domenica 18 e dalle 7 alle 14 di domani lunedì 19. Lo spoglio inizierà subito dopo e verrà eletto sindaco chi potrà sommare anche un solo voto in più rispetto all’avversario. Già in serata, se non ci saranno intoppi, uno dei due comitati elettorali potrà stappare le bottiglie di spumante. Il vero assente di questa competizione è stato il PD, partito di governo a Roma e senza liste ad Agrigento. Deludente anche il dato del M5S che non ha superato lo sbarramento del 5% ed in consiglio comunale non avrà nessun rappresentante.
Tornando al voto, decisivi saranno i quartieri.

Al primo turno Calogero Firetto ha contato meno voti delle liste a sostegno, in tutto sette, mentre Miccichè ha accumulato più preferenze delle sue quattro liste a sostegno. La campagna elettorale è stata lunghissima ed ha toccato 4 stagioni. Dodici mesi di competizione iniziata nell’autunno dello scorso anno, interrottasi per il lockdown, poi il rinvio del voto, l’estate, ed ecco di nuovo in pieno autunno per stabilire il governo dei prossimi 5 anni.

Il silenzio elettorale è iniziato dalla mezzanotte di sabato.

La legge risale al 1951. In molti, già al primo turno però hanno utilizzato i social network per lanciare messaggi elettorali più o meno velati, forti del fatto che alcuni giuristi sostengono che non ci sia “una norma che estenda il silenzio elettorale ai social media”.

Resta però la quintessenza dell’articolo 9 della legge 202/1956, che sostiene nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda. In più, è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali. Per chi non rispettasse questa normativa, la legge prevede sanzione amministrative e pecuniarie. Oggi e domani l’ufficio elettorale del Municipio sarà aperto con gli stessi orari dei seggi per fornire a chi ne fosse sprovvisto la carta d’identità ed il certificato elettorale.

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