AgrigentoOggi
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio
No Result
View All Result
AgrigentoOggi
No Result
View All Result

Home » Cronaca » Mafia, definitive 12 condanne per boss di Cosa nostra vicini a Messina Denaro

Mafia, definitive 12 condanne per boss di Cosa nostra vicini a Messina Denaro

15 Ottobre 2020
in Cronaca, dalla provincia, evidenza, Mafia
Share on FacebookShare on Twitter

Definitive le 12 condanne del procedimento, scaturito dall’inchiesta antimafia denominata “Icaro”, che ha disarticolato le nuove famiglie mafiose dell’Agrigentino, in continua riorganizzazione, dopo le varie operazioni. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Cassazione.
Quattordici anni di reclusione sono stati inflitti a Pietro Campo, di Santa Margherita Belice, ritenuto “esponente di vertice dell’organizzazione criminale nel territorio”. Condanna 14 anni e 8 mesi di reclusione per il presunto capo della famiglia mafiosa di Agrigento, Antonino Iacono, detto “Ninu u giardinisi”.

L’empedoclino Francesco Messina, cugino del padre del boss Gerlandino Messina, è stato condannato a 14 anni e 8 mesi. Dieci anni per Rocco D’Aloisio di Sambuca di Sicilia; e 8 anni e 8 mesi per Tommaso Baroncelli di Santa Margherita Belice; 10 anni e 8 mesi per Mauro Capizzi di Ribera; 10 anni per Francesco Capizzi inteso “il milanese” di Porto Empedocle; 10 anni per Francesco Tarantino di Porto Empedocle; 10 anni e 4 mesi per Giacomo La Sala di Santa Margherita Belice; 10 anni per Santo Interrante di Santa Margherita Belice; 9 anni per Diego Grassadonia di Cianciana, e 9 anni per Giuseppe lo Pilato, di Agrigento.

Le nuove famiglie mafiose della provincia di Agrigento si erano riorganizzate attorno al 67enne Pietro Campo, fedelissimo del boss Matteo Messina Denaro. Fra i due, in un ovile, vi sarebbe stato un incontro. Una relazione segretissima del Ros, risalente al 2012, talmente riservata che non fu neppure inserita in un primo momento agli atti dell’inchiesta per evitare di compromettere le indagini che cercavano di stringere il cerchio attorno al superlatitante.

 

Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp

Previous Post

Tampone positivo per dipendente libero consorzio. Chiusi gli uffici di via Acrone

Next Post

Coppa Sicilia: al Saraceno di scena Ravanusa – Gorgonia

Testata iscritta al n.289 – Registro Stampa Tribunale di Agrigento in data 18 Settembre 2009 – Direttore Domenico Vecchio – P.I. 02574010845 – Copyright © 2009 – 2025 – [email protected] Iscrizione ROC n.19023

Per la tua pubblicità su agrigentooggi.it

Copyright © 2023

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

No Result
View All Result
  • Agrigento 2025
  • Editoriali
  • Valle dei Templi
  • Turismo
  • Scuola
  • Cinema
  • Cultura
  • Calcio

Copyright © 2025