“E’ stata una frase infelice dettata dalla rabbia e dal momento terribile, che sta vivendo il nostro paese, ma io mi sono sempre battuta contro tutte le mafie, a cominciare da quella nigeriana”. Così l’ex senatrice della Lega ed ex vice sindaco di Lampedusa Angela Maraventano commenta all’Ansa le polemiche seguite al suo intervento a Catania, dal palco della manifestazione a sostegno di Matteo Salvini, sul fatto che “non esiste più la mafia ‘sensibile e coraggiosa’ di un tempo”.
“Ho voluto solo scuotere le coscienze della gente sul fatto che stiamo assistendo a una ‘invasione’ da parte dei migranti, con un governo complice. Ma tutto questo non vuol dire certamente che sono a favore della mafia, per me parla la mia storia. Non credevo che ancora nel 2020 si dovesse puntualizzare che io Angela Maraventano, sono contro ogni Mafia. Ma dato gli ultimi attacchi contro la mia persona ritengo sia doveroso spiegarmi meglio per eliminare ogni equivoco. Equivoco furbescamente innescato dalla sinistra che mira a distogliere l’attenzione al principale fatto del giorno: “SALVINI NON È COLPEVOLE ED HA AGITO SECONDO LA LEGGE”. “, continua Maraventano.
Le parole della lampedusana pronunciate a Catania sono state duramente stigmatizzate dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso, dalla sorella di Giovanni Falcone e presidente della Fondazione intestata al magistrato Mariam e dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, che invitano il leader della Lega Matteo Salvini a prendere le distanze.
“Da Lampedusano prima ancora che da Sindaco, prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia che sono state pronunciate da una esponente della Lega nel corso di una manifestazione pro-Salvini, a Catania. Parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza. Il nome di Lampedusa deve continuare ad essere associato e prossimo alle idee di Pace, Solidarietà, Turismo, Operosità, Natura, Bellezza”, ha detto il sindaco Totò Martello.
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