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Home » note ufficiali » La prima alba teatrale post Covid alla Valle dei Templi con 350 spettatori

La prima alba teatrale post Covid alla Valle dei Templi con 350 spettatori

14 Agosto 2020
in note ufficiali
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La prima alba post Covid al Parco archeologico di Agrigento: 350 spettatori affascinati che sono entrati nella Valle dei Templi immersa nella notte, per poi imboccare il grande viale, tra spiegazioni di archeologi esperti e “isole” teatrali dei giovani attori del Teatro Pirandello, guidati da Gaetano Aronica e Giovanni Volpe.
“Il risveglio dell’umanità” dopo la pandemia, il ritorno del pubblico tra i templi antichi: l’altro ieri la Valle ha registrato numeri importanti, circa l’82 per cento dei visitatori rispetto al 2019, quindi 5445 ingressi rispetto ai 6610 nello stesso 12 agosto dello scorso anno; in tutta sicurezza, visto che la Valle dei Templi è stato il primo parco archeologico certificato Covid free.

Un pubblico disciplinato, attento, rispettoso del sito ma anche delle norme di sicurezza imposte: gli spettatori sono passati dalla notte buia, illuminata soltanto da una falce di luna, alle prime luci dell’aurora, poi al sole che nasce e illumina i templi che sembrano balzare fuori dalla notte, degna scenografia alle voci degli attori che hanno scelto gli scrittori “eretici” del ‘900, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Marguerite Yourcenar, Albert Camus, ma anche Vitaliano Brancati, per raccontare un mondo che dopo il lockdown si è ritrovato senza punti di riferimento sociali, politici, identitari.

Le albe secondo il format di CoopCulture si replicano domenica 16 e il 23 agosto, mentre il 18, il 19 e il 30 agosto toccherà a Sebastiano Lo Monaco, sotto il Tempio della Concordia, controbattere con frammenti dall’Iliade di Omero: rivivranno il prode Ettore e il saggio Priamo, la tenace Andromaca e la bella Elena, e Paride, principe irruente che provoca una guerra per un’infatuazione. Tutta l’“Iliade” condensata in poco più di un’ora, senza perdere alcun quadro, alcuna scena, alcun personaggio, ma offrendo una visione di insieme attenta ai caratteri, l’antico che dialoga con il presente.

“Quasi l’82 per cento di visitatori paganti rispetto allo scorso anno, in una situazione turistica che ha visto cancellare i viaggi organizzati e che fa riferimento ad un pubblico formato da singoli e gruppi familiari: è un risultato eccezionale a cui guarda con soddisfazione il Governo Regionale che punta ad aprire i luoghi della cultura oltre gli orari convenzionali – interviene l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà – L’offerta culturale in Sicilia è di alto livello e sta dando frutti importanti. Le “albe” nella Valle dei Templi con il “tutto esaurito” sono poi segno che sempre più persone apprezzano le novità e cercano un’esperienza emozionale, in cui natura e cultura diventano un tutt’uno”. “E’ il momento della ripartenza, del ritorno in un’isola che si è vista sconvolta e sbalestrata – interviene il direttore del Parco Archeologico Roberto Sciarratta – ma i numeri ci danno ragione: si rinasce con la Cultura”. “Trecentocinquanta spettatori sono un numero importante, ma per noi vogliono dire lavoro: per i nostri ragazzi, per mettere a frutto tutto l’enorme capitale umano che si è fermato in questi mesi – secondo Letizia Casuccio, direttore di CoopCulture che ha ideato il format delle albe. “In teatro il pubblico non si vede ma si sente – dice Gaetano Aronica – qui, dinanzi ai templi, gli spettatori sbucano dalla notte e ti seguono, sono straordinariamente vicini, li potresti toccare”.

Le albe secondo il format di CoopCulture si replicano domenica 16 e il 23 agosto, mentre il 18, il 19 e il 30 agosto toccherà a Sebastiano Lo Monaco, sotto il Tempio della Concordia, controbattere con frammenti dall’Iliade di Omero: rivivranno il prode Ettore e il saggio Priamo, la tenace Andromaca e la bella Elena, e Paride, principe irruente che provoca una guerra per un’infatuazione. Tutta l’“Iliade” condensata in poco più di un’ora, senza perdere alcun quadro, alcuna scena, alcun personaggio, ma offrendo una visione di insieme attenta ai caratteri, l’antico che dialoga con il presente.

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