“Ti ammazzo, ti devo dar fuoco. Ti devo sparare”. E poi minacce, testate e calci rivolte all’ex compagna incinta da Giuseppe Camilleri, ventunenne, di Agrigento, attualmente detenuto nella Casa circondariale di Sciacca, per altre vicende giudiziarie. Con le accuse di atti persecutori e minacce gravi, nei confronti della ragazza, l’imputato è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.
Il processo è iniziato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Antonio Genna e dovrebbe proseguire anche dopo il ritiro della querela della donna perchè le accuse, sono perseguibili di ufficio. Camilleri, difeso dall’avvocato Serena Gramaglia, sarà giudicato per le accuse di stalking, lesioni ed evasione dagli arresti domiciliari. Il giudice, ieri, ha disposto un rinvio al 28 gennaio dell’anno prossimo.
La vicenda risale ai mesi di gennaio e febbraio dell’anno scorso. La giovane donna sarebbe stata molestata e minacciata anche di morte, ripetutamente, sia personalmente, sia attraverso chiamate e messaggi al telefono cellulare, provocando nella presunta vittima un perdurante e grave stato di ansia e paura, e da ingenerare nella stessa un fondato timore per la sua incolumità e quella dei suoi congiunti.
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