La Fortitudo getta le basi per il futuro. Dopo il riposizionamento in B, il primo obiettivo è quello di strutturare la società, per tornare presto nelle categorie superiori.
“La prima cosa – spiega il ds Cristian Mayer – è quella di costruire un gruppo solido che possa durare nel tempo, ripetere ciò che è stato fatto in passato se non addirittura migliorarlo. Per farlo occorre una società che non sia Moncada dipendente, ma che trovi il sostegno anche di altri imprenditori. Agrigento è una piccola realtà, ci vuole il sostegno di tutti”.
L’emergenza covid e le scadenze dettate dalla federazione non hanno dato il tempo di poter scegliere. E’ singolare che per l’iscrizione in A2 la scadenza fissata era il 16 giugno, mentre per la B c’è tempo fino al 30 giungo. Così la Fortitudo ha preferito resettare, ripartire da una serie inferiore per trovare nuovo slancio e nuove motivazioni per ritornare in A2.
Nonostante i costi siano quasi dimezzati, la Fortitudo può contare comunque su un budget importante. “Inoltre – sottolinea Mayer – Moncada ci mette a disposizione palazzetto e foresteria, elementi che non sono da considerarsi di poco conto.
Per ripartire Agrigento punta a mantenere nel roster i giocatori disposti a sposare il progetto. Su tutti il capitan Chiarastella. “Albano – dice Mayer – adora vivere ad Agrigento ed ha scelto questa città per chiudere la sua carriera. Potrebbe fare da chioccia alla crescita dei nostri giovani e nello stesso tempo guardare ad un futuro nello staff della squadra”. Tra i giovani che Mayer vuole trattenere ad Agrigento ci sono Moretti e Veronesi, entrambi potrebbero continuare il percorso di crescita alla Fortitudo. Poi c’è il coach Devis Cagnardi.
Anche lui si trova molto bene ad Agrigento e l’idea di programmare un campionato di vertice non gli dispiacerebbe. Intanto dopo Giovanni De Nicolao, Agrigento saluta anche Lorenzo Ambrosin. Dopo tre stagioni, si dividono le strade di Fortitudo Agrigento e del talento di Jesolo che lo scorso anno ha ottenuto il riconoscimento di miglior under 21 della categoria. Anche Simone Pepe ha avuto diverse proposte. Anche il miglior sesto uomo della A2, un ruolo che gli piace e gli consente, al tempo stesso, di “spaccare” le partite come pochi, potrebbe però decidere di rimanere ancora alla Fortitudo. Le triple da distanze siderali che sono ormai un marchio di fabbrica del giocatore pescarese, potrebbero fare parecchio comodo se si vuole puntare a vincere il campionato.
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