Il provvedimento emesso dalla magistratura inquirente ed eseguito dagli uomini della Capitaneria di porto di Porto empedocle di sequestro della Scala dei Turchi da parte della magistratura agrigentina non danneggia il turismo. E’ solo un’iniziativa volta a garantire l’incolumità dei frequentatori, che finora hanno messo a rischio la loro vita non essendoci alcune misura di sicurezza nella zona, ma è anche un provvedimento di salvaguardia del bene ormai divenuto meta del turismo internazionale.
Negli ultimi anni abbiamo visto di tutto: chi scioglieva la marna per farsi una crema, chi vi piantava ombrelloni, chi staccava pezzi di materiale, chi vi scriveva il proprio messaggio d’amore. Insomma era evidente che la libertà era sfociata in vandalismo.
Ora il provvedimento dei giudici inquirenti mette un paletto a questa inciviltà e insegna ai visitatori, da qualsiasi parte del mondo, che la scala dei turchi va visitata e ammirata in modo diverso rispetto al passato.
Un poco com’è avvenuto con i templi. Un tempo si entrava dentro liberamente e c’era chi li danneggiava senza alcun rispetto. Ora non i può più entrare o toccarli, ma questo non significa che non si possono vedere, ammirare e fotografare con rispetto e in tutta sicurezza.
Domenico Vecchio
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