Sostituita la misura cautelare in carcere, con quella degli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, a carico di Gerlando Valenti, 46 anni, di Favara, già condannato nello stralcio in abbreviato, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta antimafia “Montagna”, che il 22 gennaio del 2018, ha sgominato le nuove famiglie mafiose della provincia di Agrigento.
Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, in accoglimento dell’istanza avanzata dai legali difensori del favarese, gli avvocati Angela Porcello e Nico D’Ascola.
Gerlando Valenti è stato assolto da vari episodi estorsivi, che venivano contestati, e l’imputazione del reato di associazione mafiosa di cui all’art. 416 bis, è stata riqualificata in quella di concorso esterno, tanto che alla richiesta di pena del Pubblico ministero di anni 15 di reclusione, è seguita quella della condanna a 6 anni e 8 mesi, e la possibilità, di chiedere una misura più gradata di quella carceraria, che è stata concessa.
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