Nove mesi alle prossime amministrative sembrano essere troppo pochi per gli esponenti politici locali. Si lavora per trovare l’accordo sulla candidatura dei sindaci e di conseguenza per stilare le liste del consiglio comunale.
Il sindaco di Agrigento Calogero Firetto ha dato inizio alle consultazioni per capire quanti dei suoi fedelissimi sono ancora disposti a mettersi in gioco. Lo stesso Firetto preferisce al momento non rilasciare dichiarazioni ritenendo ancora il voto abbastanza lontano. Ma sottotraccia, incece, per alcuni sembra financo tardi.
L’attuale sindaco, ha chiesto di chiudere entro un mese la questione legata alle candidature in modo da giocare d’anticipo e non farsi trovare impreparato nel periodo più caldo e cioè quando la campagna elettorale comincerà ad entrare nel vivo. Giornata decisiva per la candidatura possibile di Franco Miccichè. Anche oggi mattinata di incontri e di consultazioni da parte di tutti i gruppi politici presenti in città. Questa mattina il presidente vicario dell’Ars Roberto Di Mauro incontrerà Franco Miccichè.
L’ex assessore della giunta Firetto viene dato come possibile candidato a sindaco della città dei templi. Miccichè resiste alle lusinghe ma non si sbilancia. Ci sta ancora pensando e sta valutando con la massima attenzione.
Alessandro Sollano, consigliere comunale eletto nelle liste del Nuovo Centro destra di Angelino Alfano, dice che «il mio gruppo è al momento in una posizione di attesa».
«Siamo curiosi di conoscere quali proposte nasceranno – afferma – vogliamo valutare tutti i nominativi senza alcuna preclusione. Ovviamente al momento sono indipendente ma credo che una decisone condivisa potrà essere presa solo dopo aver conosciuto i nomi dei possibili candidati a sindaco».
Silenzio tombale invece da parte dei «Salviniani». Dopo la nomina del commissario cittadino Francesco Di Mare, nessuna dichiarazione ufficiale è ancora stata rilasciata. L’impressione è che il partito leghista sia ancora in una fase di riorganizzazione. L’uscita dall’esecutivo di Salvini ha evidentemente lasciato più di qualche strascico e richiede nuove strategie.
Dal Pd l’interesse è puntato più sulle questioni nazionali che su quelle locali. I nomi dei sottosegretari e dei viceministri sono un argomento che interessa molto anche il movimento Cinque Stelle.
Pd e pentastellati hanno discusso su alcune ipotesi chiave, ma l’intesa è lontana.
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