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Home » Cronaca » MIGRANTI: SEQUESTRO OPEN ARMS, PROCURATORE AGRIGENTO CHIEDE CONVALIDA AL GIP

MIGRANTI: SEQUESTRO OPEN ARMS, PROCURATORE AGRIGENTO CHIEDE CONVALIDA AL GIP

Redazione Di Redazione
22 Agosto 2019
in Cronaca, Lampedusa
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Il giudice dovra’ decidere entro dieci giorni, la nave a Porto Empedocle Palermo, 22 ago. (AdnKronos) – Il Procuratore di AGRIGENTO Luigi Patronaggio ha chiesto oggi al gip la convalida del sequestro preventivo della nave Open Arms che da ieri è a Porto Empedocle. Sarà adesso il gip del Tribunale agrigentino a decidere entro dieci giorni se convalidare o meno il provvedimento di sequestro emesso dal Procuratore Patronaggio martedì pomeriggio, dopo un viaggio lampo a Lampedusa, dove è salito a bordo della nave con 83 migranti a bordo. Dopo poche ore gli 83 naufraghi hanno lasciato la nave. Ora si trovano tutti all’hotspot di contrada Imbriacola in attesa di conoscere i loro destini. Come scritto dal magistrato nel decreto di seuestro, i migranti sulla Open Arms, soprattutto dopo che una quindician di loro si sono gettati in mare per la disperazione, erano in “condizioni critiche”. Ecco perché è stato “necessario” il decreto di sequestro. Un provvedimento disposto per “ragioni di urgenza”. Patronaggio ha eseguito l’ispezione a bordo con due consulenti della Procura, tra cui una psicologa. Il magistrato nel provvedimento, parla di “ragioni di urgenza” che “non consentono di attendere un provvedimento di sequestro emesso dal giudice”. Perché “le persone a bordo si trovano in condizioni psicologiche assai critiche come risulta dall’ispezione eseguita a bordo della nave con i consulenti nominati, con pericolo per l’incolumita’ dei migranti, dell’equipaggio e delle forze di polizia che vigilano sulla sicurezza in mare”, si legge nel provvedimento. Da qui la decisione di emettere il decreto di sequestro della imbarcazione per il reato di omissione e rifiuto di atti di ufficio, articolo 328 del Codice penale. “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni”, dice l’articolo 328. Al momento il fascicolo è contro ignoti, perché il magistrato cerca di capire quali sia la catena di comando che ha portato a bloccare la situazione per tutti quei giorni davanti alle coste di Lampedusa. (segue) (Ter/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222 22-AGO-19 15:45 NNNN

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