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Home » Cronaca » Migranti e Girgenti Acque, procuratore Patronaggio sentito in commissione antimafia

Migranti e Girgenti Acque, procuratore Patronaggio sentito in commissione antimafia

Redazione Di Redazione
31 Luglio 2019
in Cronaca
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La Commissione regionale Antimafia, guidata da Claudio Fava, ha ascoltato in audizione il capo della Procura di Agrigento, Luigi Patronaggio, a proposito delle indagini relative ai salvataggi dei migranti, delle minacce ricevute dal magistrato e della situazione di Girgenti acque, la società che gestisce le risorse idriche nell’agrigentino.

Al termine dell’audizione Patronaggio non ha rilasciato dichiarazioni, limitandosi a dire che si è discusso anche di ong e ringraziando la commissione per la solidarieta’ e l’attenzione in merito alle minacce ricevute. ”In Commissione antimafia sono stati attenti e molto affettuosi riguardo alle minacce che mi sono arrivate di recente”. Sono le uniche parole pronunciate dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio all’uscita della Commissione regionale antimafia all’Ars. E poi, alla domanda se si è parlato di ong, ha risposto seccamente: “Sì, ma non dico altro”.

“Ci sono organizzazioni tunisine che usano dei grossi pescherecci che fanno da ‘nave madre’ e che conducono le piccole imbarcazioni fino vicino alle coste italiane”. Questo, invece, ha detto Patronaggio, durante l’audizione. Ed ancora: “Noi ci siamo occupati della zona Sar libica e del comportamento di alcune ong solo per valutare il loro operato, quando si rifiutano di portare in Libia i migranti. Non c’e dubbio che la zona sar libica non è adeguatamente presidiata. I porti della Libia non sono sicuri. Il porto sicuro non è solo quello dove si mette in salvo la vita umana ma anche quello che assicura i fondamentali diritti umani e della persona, Molti migranti, quando vengono recuperati dalla Guardia costiera libica preferiscono ammazzarsi piuttosto che essere riportati in Libia. Per noi c’è una rilevanza penale solo se c’è un accordo tra chi mette in mare i gommoni e le ong, altrimenti c’è il rischio che si presti a strumentalizzazioni”.

Infine, ha aggiunto: “Non è compito mio valutare le politiche migratorie e di contenimento del governo nazionale”.

 

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