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Home » L’angolo di don Diego » Conclusa a Messina la “Mostra dei Crocifissi” grazie all’impegno di P. Giuseppe Fanara ofm conv.

Conclusa a Messina la “Mostra dei Crocifissi” grazie all’impegno di P. Giuseppe Fanara ofm conv.

23 Giugno 2018
in L’angolo di don Diego
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Una Mostra appena conclusa, che si è svolta dall’8 al 18 giugno e che  ha ancora richiamato, nella Basilica dell’Immacolata  di Messina retta dai  Frati Minori Conv.li, l’attenzione dei più esperti cultori dell’arte, dell’attuale ricco e variegato panorama italiano.

Una Mostra per  ricordare immediatamente un evento di 25 anni fa  quando si concludeva il concorso nazionale, promosso dal C.I.P.R.A. (Centro Italiano Promozione Rassegna d’Arte), per  il CROCIFISSO dei MINORI.

Una Mostra  a cui allora parteciparono 78 artisti, tutti già affermati e famosi  a livello nazionale  e non solo,  tra i quali di Fabrizio Ricciardi di Volterra ,  in arte Tiburzi,  la cui opera  fu scelta per l’intronizzazione sull’altare principale, con  giudizio unanime della Commissione.

Cosi, la recente “Mostra dei Crocifissi” all’interno della Basilica  ha voluto ricordare nel 25.mo,  anzitutto  l’intronizzazione del Crocifisso di Tiburzi, ma anche  tutto il preziosissimo  lavoro dei  78 artisti,  i quali a suo tempo presentarono i loro elaborati grafici e/o fotografici,  che gelosamente conservati sono stati  adesso ancora esposti al pubblico.

 

 

Superfluo sottolineare che l’evento artistico della Mostra , di notevole valenza,  ha  avuto tanti, proprio tanti visitatori di qualità, ed è stato  deciso di  inserirlo in una serie di  importanti commemorazioni storiche  della Basilica e della città;  tra cui soprattutto i 30 anni della  visita a Messina di Giovanni Paolo II, oggi santo, e  contestualmente  della canonizzazione della beata Eustochia Smeralda Calafato, concittadina messinese,… i 28 anni dalla collocazione dell’altare devozionale su cui aveva celebrato la Messa il Pontefice come altare principale della Basilica… ed   appunto i 25 anni dalla intronizzazione del Crocifisso del Tiburzi di Volterra.

 

 

P. Giuseppe Fanara ofm conv.

 

 

Il Crocifisso di Tiburzi, dalla  grande figura bronzea che pende dalla Croce sull’altare maggiore della chiesa di San Francesco all’Immacolata.  viene oggi valutato come  una delle opere sacre più importanti, se non proprio la più importante, della città di Messina.

 La realizzazione  risale al 1993 ed è  il frutto laborioso di un articolato progetto che è stato realizzato grazie alla tenacia di P. Giuseppe Fanara,ofm conv. ,  favarese doc, all’epoca Rettore del tempio, ed alla preziosa opera  di un suo eccezionale  collaboratore,  come  Pepé Spatari, persona nota e  stimata nel messinese e non solo,  per la sua spiccata competenza e sensibilità artistica.

A sentire ed incontrare  oggi il principale artefice, cioè P. Giuseppe Fanara, nella sua  dimessa umanità e con la sua disarmante semplicità,  dobbiamo proprio dire che nemmeno lui si rende conto come tutto si sia potuto realizzare. Anzitutto per il cumolo dei problemi affrontati di ogni tipo, non esclusi poi quelli di carattere economico, con una spesa che ha largamente superato l’allora non indifferente cifra di oltre cento milioni di lire; una somma comunque  raccolta – ci dice – non si sa come… e senza perciò lasciare debiti… e senza avere ricevuto contributi statali, in parte ipotizzati se non addirittura   promessi, ma comunque assolutamente  non pervenuti,  anche perché  proprio allora, nel 1993 ci si trovò poi dopo l’inizio negli anni precedenti,  nel pieno svolgimento dell’operazione giudiziaria “Mani pulite”. Il che è quanto dire !

 

con P. Fanara all’interno della Basilica… sullo sfondo dell’abside il Crocifisso del Tiburzi,in un riflesso fantastico di luce naturale

 

Adesso, in questi giorni, dopo la Mostra, la raccolta grafica e fotografica delle opere dei 78 artisti, finora conservata nei locali del Convento, custoditi in un magnifico mobile in legno, opera di pregiato lavoro artigianale, passerà, come dono dei Frati Minori Conv.li di Messina, alla struttura comunale “Palazzo della Cultura“, a fronte della chiesa, lato Boccetta.

Un modo questo per  favorire ancora di più  – si spera – la fruibilità del prezioso materiale a cui P. Giusepep Fanara è comprensibilmente molto, molto  legato… e comunque – visibilmente emozionato –  ci dice – facendo anche sintesi di quanto ascoltato dai tantissimi esperti con cui è stato e continua ad essere in contatto –  “L’arte può diventare, così, una potente risorsa di benessere, non soltanto per l’ormai riconosciuto valore terapeutico umano e spirituale, ma anche per la sua capacità di sensibilizzazione e creazione di una vera  “coscienza culturale”.

Diego Acquisto

 

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