Sulle scritte blasfeme di Favara
“Provo – dice Anna Alba , sindaca di Favara – un profondo senso di amarezza nell’apprendere tale notizia. E’ una totale mancanza di rispetto nei confronti di tutta la comunità favarese”.
Parole di una semplicità disarmante che raccolgono lo sconforto, l’indignazione, l’incredulità di una Comunità, quella favarese, abituata a tutto, ma che mai aveva forse pensato che si potesse arrivare a tanto.
Come è noto, stamattina, anzitutto nel prospetto del Palazzo di Città di Piazza Cavour, da sempre sede ufficiale della democrazia e del governo cittadino,… ma non solo anche in qualche altro posto,… ben visibili, a caratteri cubitali, con grafia sgangherata e sgrammaticature varie, si sono trovate scritte blasfeme di una volgarità ed ignoranza abissali.
Molti, in questo momento a Favara, i commenti sul network più popolare, come nei bar e circoli cittadini. E non pochi sperano nel buon funzionamento delle telecamere per individuare il o i responsabili.
L’incredulità e l’indignazione comunque sono palpabili e pressoché generali.
Favara, anche se non nuova a certi tipi di comportamento, avendo provato anche le scritte dissacratorie sulle tombe del Cimitero….si sente mortificata ed umiliata… e davvero nessuno pensava che qualcuno/a potesse arrivare cosi in basso.
Ma …..forse davvero quando la notte è più profonda ….sicuramente l’alba è più vicina.
E Favara sta riflettendo su quello che è avvenuto in questi anni sul piano socio-politico-religioso, dove, nel travaglio del cambiamento, sicuramente si è registrata una nuova presa di coscienza, che tuttavia non deve dimenticare i problemi. Come l’esistenza di frange marginali, che nel pauroso avanzare della povertà, magari hanno fatto un cammino inverso. Da dire anche che non manca chi avanza pure qualche ipotesi inquietante, che sarebbe irresponsabile accogliere tou-court, senza le necessarie prove.
Da parte nostra, con estrema franchezza, ci viene da pensare alla necessità di un supplemento di amore da immettere nel tessuto sociale e ci viene da dire: “Oltre alle eventuali sanzioni del caso previste dal Codice a fini educativi e tutela della civile convivenza, c’è solo da dire “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Diego Acquisto
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