Distorto il pensiero di Papa Francesco sul peccato di aborto
Di Diego Acquisto
Che tristezza leggere ieri sui giornali parecchi titoli ! Titoli fuorvianti sulla gravità del peccato di aborto, interpretando in modo errato il nuovo atteggiamento pastorale verso i peccatori, annunciato da Papa Francesco, a chiusura dell’Anno Santo straordinario della Misericordia..
Che testualmente ha detto: “Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre”.
Concentrando l’attenzione solo sulla seconda parte, molte testate di carta stampata come online, hanno completamente travisato la prima.
E così ecco alcuni titoli : “Assolvete medici e donne che abortiscono”, “Aborto, svolta del Papa: i preti assolvano chi procura il grave reato”, “Svolta di Papa Francesco sull’aborto: sì al perdono”, “Il Papa: chi ha procurato peccato di aborto sarà assolto», “Papa Francesco: aborto, peccato da assolvere”. “Abortite pure. Il Papa vi perdona”,
E ci fermiamo qui ! bastano solo questi titoli della grande stampa per avere il quadro della situazione….titoli che virgolettati e per giunta con l’aggiunta di qualche verbo addirittura all’imperativo, specie tra i lettori più frettolosi, che spesso leggono solo i titoli, proponendosi invano di continuare in seguito, se troveranno il tempo, lasciano nel cervello messaggi assolutamente errati.
Per esempio, il primo titolo virgolettato è del quotidiano Repubblica. Chiaramente il soggetto sottinteso è Papa Francesco, l’imperativo, che manca nelle parole del Papa conferisce alla frase un tono di comando pressante, quasi che si debba comunque assolvere a prescindere da qualsiasi cosa, a ogni atteggiamento e comportamento, anche da un minimo di sincero pentimento, che se sincero include, in quel momento, il proposito non ripetere il peccato.
Nel secondo titolo sopra riportato che è del Corriere alla parola peccato preferisce quella di reato, con l’aggiunta stavolta non di un imperativo ma di un congiuntivo esortativo che comunque nella pratica equivale ad un comando, scrivendo “svolta del Papa: i preti assolvano”. Perciò con una frase che il papa non ha mai pronunciato, né tanto meno scritto, passa un messaggio fuorviante di devastante lassismo.
Per non parlare infine del titolo del Tempo “Abortite pure. Il Papa vi perdona”, su cui è davvero superfluo spendere parole e che però vediamo adeguatamente qualificato sul web come “TITOLO DEFICIENTE”, con l’aggiunta “Quando la stampa sbaglia comunicazione!” e la breve ma esatta spiegazione: “Non cambia la valutazione sull’aborto, ma viene estesa a tutti i confessori la possibilità di assolvere i fedeli, qualora ne sussistano le condizioni”.
In effetti, per ritornare al Corriere, una svolta c’è stata, ma non nella valutazione della negativa caratura morale del peccato di aborto, ma nell’approccio pastorale che i preti devono cercare di instaurare con il penitente, che è tale perché si pente e deve essere perciò perdonato.
E la qualifica di penitente non è riferita solo alla donna che ha abortito , ma a chiunque abbia comunque ed in qualsiasi modo consigliato, favorito ed aiutato a praticare l’aborto e si pente.
Ogni sacerdote che ha a che fare con un penitente del peccato di aborto, – la cui facoltà di assolvere nel sacramento della confessione nella nuova direttiva papale è estesa a tutti i preti – , dice testualmente il Papa – “ si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione”.
Se grande è stato il peccato, la misericordia di Dio – grida Papa Francesco – è ancora molto, ma molto più grande.
Diego Acquisto