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Home » Top » Violenza sessuale a maltrattamenti sulla figlia separata, papà orco arrestato dai Carabinieri

Violenza sessuale a maltrattamenti sulla figlia separata, papà orco arrestato dai Carabinieri

10 Gennaio 2018
in Top, Cronaca
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Agrigento. Padre abusa sessualmente della figlia e finisce in manette.

Abusa e picchia la figlia davanti ai nipoti minorenni e i parenti lo proteggono con il silenzio. Questa l’accusa per un uomo di Favara che è stato arrestato dai carabinieri di Agrigento. Il padre è accusato di violenza sessuale e maltrattamenti. I fatti risalgono al periodo tra gennaio 2016 e settembre 2017, quando la donna si è separata da suo marito e aveva deciso di tornare a casa del padre

I Carabinieri di Agrigento hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal GIP del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un favarese ritenuto responsabile di violenza sessuale e maltrattamenti commessi ai danni della figlia. I fatti risalgono al periodo gennaio 2016 – settembre 2017, quando la vittima, a seguito della sua separazione coniugale, aveva deciso di fare ritorno nella casa paterna.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Alessandra Russo, sono state avviate a seguito della denuncia fatta dalla povera donna lo scorso mese di settembre, stanca dei continui soprusi subiti dal padre, che avrebbe persino abusato di lei alla presenza dei suoi tre figli, tutti in tenera età.

Una triste realtà fatta di violenze fisiche e psicologiche, di minacce ed aggressioni.

Oltre al pesante quadro probatorio delineatosi, le indagini hanno purtroppo evidenziato anche un inquietante clima di omertà tra i parenti stessi della donna, i quali, in una malintesa ed arcaica concezione patriarcale degli assetti familiari, hanno tentato di minimizzare l’accaduto e di sviare le indagini degli inquirenti.

Il difficile contesto in cui si è operato, tuttavia, non ha impedito di raccogliere gli elementi di prova su cui poggia il provvedimento restrittivo eseguito, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari Dott. Alfonso Malato.

La vittima, all’indomani della denuncia, era stata subito trasferita, assieme ai figli, in una località protetta. Per l’indagato, invece, si sono aperte le porte del carcere “Petrusa” di Agrigento.

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