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Home » Agrigentooggi TV » VIDEO/ ‘’Migranti in quarantena giocano a calcio, cresce la preoccupazione a Siculiana

VIDEO/ ‘’Migranti in quarantena giocano a calcio, cresce la preoccupazione a Siculiana

15 Aprile 2020
in Agrigentooggi TV
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Cresce la preoccupazione di tanti cittadini siculianesi dopo il trasferimento di più di 72 migranti nell’ex hotel Villa Sikania. “Giocano a calcio tutti assieme”, scrive un cittadino che abita vicino il centro d’accoglienza e che ha postato una foto su Facebook. Nel frattempo comincia a circolare anche un video su Whatsapp in cui si vedono dei migranti all’interno dell’hotspot mentre giocano a calcio violando le norme anti contagio. “Anch’io – scrive un’altra siculianese – dal mio balcone vedo assembramenti di migranti dentro la struttura precisamente intorno alla piscina, questo comportamento è stato adottato fin dal primo giorno che sono arrivati nella struttura. Metti il caso che qualcuno sia asintomatico, non rispettando il distanziamento sociale si infetterebbero tutti. Noi rinchiusi in casa i nostri anziani genitori si privano di una passeggiata all’aria aperta, loro giocano a pallone e sul bordo piscina seduti tutti a gruppo uno accanto all’altro”.

Va detto che una circolare del capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno  ha richiamato nei giorni scorsi l’attenzione dei prefetti sulle disposizioni adottate per la prevenzione della diffusione del virus Covid-19, nell’ambito del sistema di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei centri di permanenza per il rimpatrio, anche alla luce dei quesiti ricevuti. “Per evitare rischi di contagio tra i migranti accolti e tra gli operatori delle strutture di accoglienza – è stato spiegato spiegato – deve essere assicurato il rigoroso rispetto delle misure di contenimento previste a livello nazionale, compreso l’obbligo per gli ospiti di rimanere all’interno delle strutture.

All’arrivo in Italia, i migranti devono essere sottoposti al previsto screening da parte delle competenti autorità sanitarie per accertare che non presentino patologie infettive o sintomi riconducibili al virus Covid-19. Successivamente, devono essere attivate misure di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni, come evidenziato nella circolare n. 3393 del 18 marzo 2020, anche individuando spazi appositi all’interno dei centri o in altre strutture. Solo al termine di tale periodo, qualora non siano emersi casi di positività, i migranti possono essere trasferiti in altra struttura di accoglienza, previo rilascio di idonea certificazione sanitaria. Fondamentale l’attività informativa che deve essere assicurata, in modo ampio e aggiornato, dagli enti gestori dei centri, con l’ausilio dei mediatori culturali.

In particolare: sui rischi della diffusione del virus, sulle prescrizioni anche igienico-sanitarie, sul distanziamento all’interno dei centri, sulle limitazioni degli spostamenti e, nei casi in cui siano in atto le più stringenti misure previste per i casi di isolamento fiduciario o di quarantena, sull’esigenza del loro assoluto rispetto. Per impedire gli spostamenti sul territorio sino al termine delle misure emergenziali, dovrà essere garantita e monitorata la prosecuzione dell’accoglienza anche a favore di coloro che non hanno più titolo a permanere nei centri. I prefetti sono chiamati a monitorare il rispetto delle prescrizioni e a intercettare eventuali difficoltà operative sul territorio, anche assumendo ulteriori iniziative d’intesa con le altre istituzioni locali, in particolare sanitarie”.

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