“Io un giorno crescero’ e nel cielo della vita volero'”. La canzone che ti identifica inizia cosi anima mia, ed era questo che io avrei voluto: che tu crescessi e volassi nel cielo della vita, invece una mano crudele 26 anni fa ha deciso altrimenti per te, ti ha spezzato le ali, ma solo quelle perché tu amore mio infinito voli lo stesso libero nei cuori delle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di apprezzare la tua dolcezza, umanità e il tuo grande amore verso i tuoi simili. Oggi vola, vola felice e che il tuo alito arrivi fino a noi! Ti Amo Ninpotino…Vita Mia!”. A scriverlo sui social Laura Pompeo, zia del piccolo favarese Stefano Pompeo.
Oggi 21 aprile, nel giorno di Pasquetta, ricorre il ventiseiesimo anniversario dell’agguato mafioso in cui perse la vita Stefano Pompeo, il ragazzino, che non aveva ancora compiuto 12 anni. Era in auto insieme a un amico del padre, reale bersaglio dei killer, e fu colpito a morte per errore dai colpi di arma da fuoco esplosi dal commando. Il caso è stato riaperto alcuni anni fa in seguito alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati e Giuseppe Quaranta. Per quell’omicidio, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha inviato gli avvisi di garanzia a tre persone. Nomi fatti già anni fa dai due pentiti di mafia, ma non si è mai arrivati a fare luce sulla vicenda.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
