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Home » L’angolo di don Diego » Vandalismo iconoclasta a Favara

Vandalismo iconoclasta a Favara

18 Settembre 2017
in L’angolo di don Diego, Top
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Vandalismo iconoclasta a Favara

Dopo le scritte blasfeme del maggio scorso sul prospetto de Municipio ed in qualche altro posto significativo della città, Favara deve ancora registrare un altro gesto ignobile, sacrilego e dissennato.

Nel pomeriggio di ieri la scoperta di un  gesto inqualificabile verso la grande statua del Cuore di Gesù, collocata sulla cima del monte Caltafaraci, conosciuto popolarmente a Favara  come “Muntagnè”;  statua che  raffigura Gesù con le abbraccia  spalancate nel gesto di volere abbracciare e richiamare tutti ad accogliere il suo amore ed  alla quale da ignoti  sono state  mozzate le mani.

Tantissimi i commenti  su face book , il  social più praticato;  tutti di incredulità, stupore, amarezza, condanna, per un gesto iconoclasta blasfermo, vile ed incivile.

E qui ci fermiamo ! per non riferire paragoni ed affermazioni, che offenderebbero – si scrive – gli animali, perché anche quelli più stupidi e feroci non “possono battere in imbecillità, il colpevole o i colpevoli di un simile gesto”.

Superfluo dire, – ( come comunica Adriano Varisano, al quale si deve la realizzazione della nobile iniziativa della statua, meta per tanti di pellegrinaggio, data anche la posizione incantevole del luogo ) –   che subito si è trovato chi spontaneamente  ha assicurato di  volere curare al più presto  il restauro della statua.

Proprio tanti i  consigli ed i suggerimenti, qualcuno dei quali  addirittura  vorrebbe  lasciare così la statua, a vergogna perpetua di chi ha commesso il gesto; così nel rovescio della medaglia, sarebbe un monito salutare e perenne per dire quasi plasticamente ai favaresi  che dobbiamo essere tutti, credenti e non,  le mani di Gesù  per operare il bene   e far crescere nella nostra Favara  la cultura della responsabilità e  solidarietà.

Una considerazione questa che , a prescindere  dell’attuazione o meno  del fatto di non  procedere a restaurare la statua,  resta assolutamente valida ed urgentemente pressante da ogni punto  di vista, sia  civile che cristiano ed etico.

Perché non si può  ignorare che,  a Favara come altrove,  esistono sacche  di emarginazione  sociale che forse facilmente, per motivi vari,  vengono dimenticate e verso le quali invece si deve fare più puntuale ed attenta non solo l’attenzione delle agenzie educative, ma anche l’azione preventiva, repressiva e punitiva degli organi competenti.

Perché in una società bene ordinata, diversamente da quanto purtroppo non di raro avviene,  l’illegalità non può e non deve restare mai   impunita.

Ciò  anche come frutto di amore vero verso la persona che sbaglia,  la cui correzione  da parte di chi di dovere non è un optional ma un dovere.

E la punizione, frutto di amore, costringe ed aiuta la persona che ha sbagliato a riflettere per  correggersi, cambiare comportamento, reinserirsi nel vivere civile in maniera diversa e positiva.

Soprattutto per i credenti, che a Favara sono tantissimi,   ma non solo per loro, davvero per tutti i favaresi  il fattaccio iconoclasta  costituisce ancora  una nuova, forte  provocazione  per crescere nel senso di corresponsabilità.

Bisogna     amare  di più questa città,  nella continua ricerca del modo più concreto, efficace e capace di incidere positivamente nel tessuto sociale.

Diego Acquisto

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